L'accordo tra Italia e Albania sull'immigrazione non mi convince. «Non viola il diritto dell’Ue, è al di fuori del diritto Ue», secondo la commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson. Nei giorni scorsi il servizio giuridico della Commissione Europea ha ultimato la valutazione preliminare del protocollo d’intesa ricevuto da Roma.
Non lo viola, nel senso che è al di fuori e dunque non vale all'interno dell'Ue, per cui in acque internazionali. L'immagine con l'elettorato che ragiona con la pancia è salvo: il governo di Giorgia Meloni sta facendo diga. Ma bisognerà vedere alla prova dei fatti che cosa succederà.
Con una mia postilla critica sulla Chiesa: quando si levereanno le voci di denuncia della Caritas o della Fondazione Migrantes sulle condizioni di questi poveretti spostati in Albania, qualcuno alezerà il dito (il ministro Salvini?) per dire che i vescovi italiani hanno poco da invocare la legalità quando sono blandi con gli abusi psicologici e sessuali commessi dai sacerdoti. Sbaglio? Temo di no, ma è un peccato.
In ogni caso, sulla questione dell'immigrazione buttare la palla in tribuna non aiuta risolvere i problemi.
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