A 140 giorni dalla prima vittoria della destra nelle elezioni politiche in Italia, arriva  un test elettorale importante per misurare la temperatura ai partiti. Domenica 12 e lunedì 13 febbraio (stavolta si è optato per il doppio turno, con seggi aperti fino alle 15) si vota per scegliere i governatori di Lombardia e Lazio, come dire, le due regioni più importanti sia pure per motivi diversi. La prima governata dal centrodestra, la seconda dal centrosinistra. Ma è probabile che dalle urne esca un'altra combinazione. Gli schieramenti sono ormai decisi.

Partiamo dalla Lombardia. Il grande favorito resta Attilio Fontana, leghista, presidente uscente. Avrebbe rischiato molto di più se il Pd avesse deciso di schierarsi a fianco del Terzo Polo nel sostenere la candidatura civica di Letizia Moratti, che pochi mesi fa ha lasciato la giunta di centrodestra, nella quale aveva il ruolo di vice e assessore alla sanità, proprio per contrasti con Fontana. Invece i Dem hanno scelto di scendere in campo con Pierfrancesco Majorino - eurodeputato, già asssessore alle politiche sociali nelle giunte Pisapia e Sala - che alla fine, più per meriti personali che per l'azione del partito, si è assicurato il sostegno dei Cinquestelle.

Da sinistra: Fontana, Moratti, Majorino

Stando ai sondaggi, non basterà a sfilare la poltrona della regione locomotiva dell'Italia ai leghisti anche se Salvini dovrà misurare l'effetto della diaspora in casa, con la cacciata di tre consiglieri uscenti che hanno dato vita al Comitato Nord con il sostegno di Umberto Bossi e correranno a fianco di Moratti. Ma la vera incognita è quanti voti l'ex sindaca di Milano e ex presidente Rai toglierà al centrodestra.

C'è chi ipotizza un numero sufficiente per impedire a Fontana di assicurarsi il premio di maggioranza che gli consentirebbe di governare in sicurezza per altri cinque anni. La performance di Moratti servirà anche a valutare quanto seguito il Terzo Polo di Calenda&Renzi raccolga ancora nel laboratorio Milano, dopo il bell'exploit di neanche cinque mesi fa alle politiche: il 16 per cento dei voti, il doppio di quelli raccolti a livello nazionale.

Da sinistra: Rocca, D'Amato, Bianchi

Nel Lazio la partita è più incerta. Il Pd, che governa con l'ex segretario nazionale Nicola Zingaretti, cambia alleato dopo i cinque anni a fianco dei grillini e corre con il Terzo Polo. L'assessore uscente alla Sanità Alessio D'Amato è il candidato governatore su cui Letta e Calenda confidano per garantirsi ancora il governo della Regione. Il centrodestra, dopo che sembrava orientato a schierare Fabio Rampelli, fondatore di Fratelli d'Italia, ha cambiato cavallo all'ultimo, puntando su Francesco Rocca che per inseguire il sogno di governatore del Lazio ha lasciato l'incarico di presidente della Croce Rossa Italiana.

Rocca potrebbe sfruttare la scelta del Movimento 5 Stelle di correre da solo, scommettendo su un volto televisivo noto: Donatella Bianchi, giornalista, conduttrice di "Linea blu" sulla Rai dopo aver esordito ragazzina in tv prestando la voce all'olandesina della pubblicità Mira Lanza. Bianchi ha costruito la sua carriera nel mondo ambientale, rivestendo per due volte la carica di presidente del Wwf. Questa partita appare più incerta di quella lombarda: il centrosinistra potrebbe comunque farcela anche se il candidato, per fare un esempio, non ha il peso di Roberto Gualtieri che è diventato sindaco al ballottaggio dopo lo scontro fratricida con Calenda al primo turno. Ma il centrodestra potrebbe sfruttare l'onda lunga che accompagna l'ascesa a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni per portare Rocca al vertice dell'ex palazzo Inam alla Garbatella. Da settembre i Fratelli d'Italia sono sempre stati premiati dai sondaggi. Magari accadrà anche nelle urne.

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In ogni caso la doppia sfida sull'asse Milano-Roma sarà il test più importante dell'anno anche se in primavera - la data non è ancora stata decisa - si voterà in altre due regioni - il Friuli e il Molise, tutte e due controllate dal centrodestra - e oltre settecento comuni ma tra i quali figura un solo capoluogo regionale: Ancona. Troppo poco per capire come prepararsi al doppio test del 2024 con le Europee e le amministrative in diverse regioni. Meglio il derby Lombardia-Lazio.