Quante volte vi sarebbe servito trasferire subito del denaro e non avete potuto farlo perché la vostra banca non offre il bonifico istantaneo? Ma presto diventerà una pratica quotidiana. Proprio come accade per un qualsiasi altro bonifico. Senza che costi un patrimonio. Perché l’altro vincolo attuale è l’importo della commissione. Promessa dell’Unione Europea che nell’ambito di una riforma dei pagamenti digitali – sempre più in voga, anche in Italia nonostante l’amore dichiarato per i contanti di alcuni leader politici – vuole rendere i bonifici istantanei un’operazione standard per il trasferimento di denaro nella cosiddetta area unica dei pagamenti in euro (Sepa). Il primo passo è stato compiuto a fine giugno, con l’approvazione in Parlamento del progetto di riforma dei pagamenti digitali. Ma adesso toccherà alle banche rendere efficace questa novità destinata a rivoluzionare un sistema relativamente giovane: il bonifico istantaneo è stato introdotto sei anni fa, nel 2017. Allora c’era un vincolo di 15mila euro come cifra massima che si poteva trasferire in dieci secondi da un conto a un altro. Due anni dopo il tetto ha raggiunto i centomila euro, ma molto dipende da banca a banca. Per esempio i costi sono variabili: c’è chi non fa pagare nulla in più rispetto a un bonifico ordinario e chi arriva a 25 euro. Mediamente il costo è di due euro. Non solo. Non tutti gli istituti di credito offrono questo servizio. Ma d’ora in poi dovranno adeguarsi. Uno dei punti chiave della riforma dei pagamenti digitali impone proprio che tutte le banche garantiscano il bonifico istantaneo tra i loro servizi. Non solo. L’Ue vuole che si possano ricevere bonifici istantanei anche se provenienti da conti correnti in valute diverse dall’euro.
Insomma Bruxelles ha fissato alcuni paletti importanti per rendere più facile la vita a chi vive nell’area dell’euro sul fronte dei pagamenti ma adesso tocca alle banche fare la loro parte. Gli inizi non sono dei più promettenti. Ecco le osservazioni sollevate da Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi, l’associazione che riunisce le banche italiane, durante l’audizione in Senato proprio sul bonifico istantaneo che vuole la Ue. «Per favorire la diffusione dei pagamenti istantanei il legislatore europeo dovrebbe adottare misure piú moderate, graduali e coerenti con i principi di libera concorrenza e libera prestazione dei servizi». In sostanza, secondo Sabatini gli obblighi «dovrebbero quanto meno essere rimodulati per contemplare la possibilità per le banche di prestare il servizio nel rispetto delle proprie valutazioni interne di rischio. Potendo dunque limitare l'offerta o rifiutare l'esecuzione di un bonifico istantaneo in entrata o in uscita da parte del cliente». Invece la riforma approvata a Bruxelles «pone in capo alle banche un obbligo di offerta del servizio incondizionato e questo non è accettabile, oltre che per ragioni legate ai principi di libera prestazione dei servizi, per ragioni di sicurezza e tutela stessa del mercato». Anche sulla scelta dei canali più appropriati andrebbe fatta una riflessione secondo l’Abi «eventualmente vincolando le banche alla prestazione del servizio su almeno un canale digitale quale ad esempio l'home banking o il mobile banking». Ma escludendo, per esempio, gli sportelli bancomat. Insomma, l’uso standard del bonifico istantaneo non sarà così immediato, però Bruxelles ha spalancato la porta.
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