Bruxelles vede nero. O almeno grigio. Rispetto al passato. La Commissione ha tagliato le stime di crescita del Pil nell'area euro e nella Ue per quest'anno e l'anno prossimo. Secondo i nuovi calcoli nel 2023 il Pil si attesterà a +0,8% e nel 2024 a +1,3% (dopo +3,3% nel 2022). Il rapporto indica che 'l'economia continua a crescere ma con uno slancio ridotto”. Ma c’è di più: «Si prevede che il ritmo di crescita più debole si estenderà fino al 2024, e che l'impatto della politica monetaria restrittiva sia destinato a continuare a frenare l'attività economica». Un quadro forse destinato a pesare su due eventi ormai prossimi: la riunione giovedì dei vertici Bce sulla politica monetaria (con l’ipotesi del decimo rialzo consecutivo dei tassi) e l’Ecofin di venerdì e sabato a Santiago de Compostela con i ministri europei dell'economia alle prese soprattutto con il patto di stabilità.
E la corsa dei prezzi? Secondo Bruxelles l'inflazione si riduce un po’ quest'anno (5,6%) però sarà un pò più alta di quanto previsto l'anno prossimo (2,9%). A giugno la Bce indicava 5,4% e 3%. Tuttavia la Commissione non appare troppo preoccupata perché in fondo 'l'economia Ue “continua a mostrare di essere resiliente di fronte ai formidabili choc degli ultimi anni (pandemia, guerra in ucraina, choc energetico e inflazione ai massimi), tuttavia l'analisi punta l'attenzione su un fattore 'unificante': «la perdita di slancio nella prima metà dell'anno è dovuta alla mancanza 'di un solido motore di crescita sia sul versante esterno che sul versante consumatori». In ogni caso la Bce non viene messa sul banco degli accusati: Bruxelles ritiene che non ci sia alternativa alla stretta monetaria. E le Borse non hanno reagito male alla notizia. Sono rimaste in positivo per tutta la giornata.
E anche il commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni – bersaglio del governo Meloni negli ultimi giorni – non appare pessimista: «Il rallentamento della crescita non è solo italiano ma coinvolge diversi Paesi e ho fiducia che l'economia italiana possa reagire in modo positivo, come ha mostrato in tante occasioni". Anche se, guardando la tabella preparata dagli analisti di Bruxelles, un po’ ci sarebbe da preoccuparsi: nel 2024 l’Italia sarebbe il Paese che cresce meno dei 27. La previsione è un +0,8. Gli altri sono tutti sopra l’1%, con l’Irlanda a fare da traino (+5%). I nostri maggiori competitor Germania e Francia se le previsioni saranno rispettate faranno meglio: +1,1 i tedeschi e +1,2 i francesi.
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