1. Parto da una premessa. È mia opinione che la cosa migliore per il Paese sia restare nell'Euro e che il modo migliore per raggiungere questo risultato sia ridisegnare l'intervento sociale dello Stato per renderlo meno inefficiente.
Un'idea (per me) così ovvia da sembrare (sembrarmi) banale. L'idea si traduce in un programma politico che purtroppo è molto difficile da attuare e questo perché i partiti maggiori non possono dichiarare che vorrebbero ridimensionare e riqualificare la spesa. Inoltre, a complicare le cose c'è il fatto che i partiti maggiori si trovano ormai in un mondo in cui i costi di distribuzione delle idee politiche tendono a zero. Questo punto è poco esplorato ed è l'oggetto di quanto segue.
2. Partiamo dal dopoguerra, arriviamo alle televisioni commerciali, e, infine, approdiamo alla rete. Qual'era il vantaggio di costo (inteso in senso economico) della Sinistra di una volta? Era duplice: non pagava i diritti d'autore e usava il lavoro altrui non pagandolo. Lo schema era che il popolo eletto (il proletariato), guidato dai suoi rabbini (il partito) costruiva la Gerusalemme in terra. L'idea salvifica della storia arriva dagli Ebrei attraverso il Cristianesimo, ed è stata rielaborata da Hegel. Dio si manifesta nella storia: la teodicea come ateismo assoluto. Bene, la Sinistra ha conquistato i cuori e le menti di molti usando la su-esposta narrazione altrui, senza pagare i diritti d'autore, proprio come fanno oggi i cinesi con i brevetti. I dirigenti erano naturalmente delle figure religiose: l'intellettuale organico di gramsciana memoria era il Sacerdote che spiegava l'applicazione delle Scritture ai credenti.
Gli altri partiti non avevano a disposizione il lavoro non pagato, tranne la Democrazia Cristiana, che aveva l'appoggio delle le molte organizzazioni della Chiesa. Alle forze liberali restavano (in parte) i grandi giornali. La televisione commerciale ha eliminato il vantaggio di costo della Sinistra nel campo del proselitismo. Quello della televisione è un vantaggio legato al capitale di rischio versato e non alla forza lavoro non pagata e organizzata. Il che spiega l'”odio” per le televisioni di Berlusconi.
Attenzione però. Se anche la televisione fosse ancora solo quella di stato, e non anche quella commerciale, lo schema salvifico non avrebbe potuto essere diffuso dalla manodopera non pagata dei militanti. Lo schema salvifico è, infatti, caduto. Meglio, il socialismo, che racchiudeva concretamente lo schema salvifico, è fallito.
Il vecchio messaggio del socialismo era che la libertà la si ottiene attraverso l'eguaglianza, che, a sua volta, si ottiene con la messa in comune dei mezzi di produzione. Lo schema della Sinistra aggiornato - dopo la caduta del socialismo - potrebbe essere quello di Rawls: la società migliore è quella che rende minimo il mio rischio, se io non so dove nasco. Ossia una società di mercato con un sistema di protezione sociale diffuso. Questo è agevolmente uno schema liberale.
Dunque la Sinistra non ha più un messaggio proprio “forte” e non ha da tempo il vantaggio competitivo della distribuzione attraverso i militanti.
3. I messaggi politici hanno trovato ultimamente un nuovo canale di distribuzione, il cui costo marginale è zero. Facebook, Twitter, siti, blog, ecc. Non si ha bisogno di organizzare il lavoro dei militanti – schema del primo Dopoguerra. Non si ha bisogno di capitale di rischio per fondare televisioni – schema degli anni Ottanta e Novanta. La rete telefonica e informatica c'è già, e il costo marginale di diffusione del messaggio è pari a zero. La rete telefonica e informatica può essere usata da tutti gli outsiders (gli antagonisti, Grillo, Giannino, …).
Si complica la contesa per le prossime elezioni. Si ha la Sinistra senza un messaggio forte proprio. Si ha la Non-Sinistra in forte travaglio. Si hanno gli out-siders.
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