Questa settimana continuiamo a discutere del «paternalismo libertario», la nuova filosofia politica ed economica dell'amministrazione Obama. Al solito, si trovano i link.
Mentre Barack Obama preferisce distrarsi dai mille report che gli propinano quotidianamente leggendo un bel romanzo come Netherland di Joseph O’Neill (1), tutti i suoi collaboratori si stanno mettendo in pari con i libri di Robert Shiller. Se non sai tutto di Shiller e delle sue teorie, non puoi capire l’Obamaworld né che cosa muove l’Amministrazione americana in questo delicato momento di crisi (e di cambiamento).
Shiller è professore d’economia a Yale, è fondatore e capo degli economisti di MacroMarkets LLC e ha dato il nome all’indice che negli Stati Uniti misura i prezzi delle case. Assieme al premio Nobel per l’economia George Akerlof, Shiller (che è in odore di Nobel pure lui, si dice) ha pubblicato a febbraio un libro che si chiama Animal Spirits: How Human Psychology Drives the Economy and Why It Matters for Global Capitalism (2), testo fondamentale per comprendere come la behavioral economics – di cui abbiamo parlato (3) – influenzi e guidi la politica (socio) economica di Washington. Gli animal spirits (4) furono resi famosi a metà degli anni Trenta da John Maynard Keynes, il quale usò questo linguaggio colorito per definire un certo tipo di fiducia, il cosiddetto «ottimismo ingenuo» (tipo quello di un uomo sano che non prende in considerazione la possibilità di morire). Shiller pesca a grandi mani dalla cultura economica della Grande Depressione, mischia il suo pensiero, già reso famoso nel 2000 dal libro L’euforia irrazionale (5), con il Nuovo ordine finanziario (6), il libro del 2003 in cui sosteneva che il sistema finanziario americano dovesse essere rifondato. A renderlo ancora più credibile è il penultimo suo lavoro, Finanza shock. Come uscire dalla crisi dei mutui subprime (7), in cui nel 2008 Shiller scriveva che le ripercussioni della bolla immobiliare avrebbero pesato sul futuro dell’America per i decenni a venire.
L’ultimo libro è la chiusura di questo cerchio. La tesi di Animal Spirits è semplice: le teorie economiche moderne hanno sottovalutato gli aspetti psicologici, perciò la soluzione alla crisi finanziaria può essere soltanto quella di uno straordinario intervento statale capace di sollecitare gli «spiriti animali» e trasformare il panico in propensione a spendere e investire.
Ribaltando l’iper-razionalismo di Milton Friedman – che ha avuto la sua massima espressione politica nel reaganismo e nel thatcherismo e che aveva quasi del tutto sotterrato gli animal spirits keynesiani –, Shiller parte dal presupposto che, come ha spiegato lui stesso (8), «non siamo tutti esperti giocatori di biliardo». Cioè sbagliamo, ci perdiamo, ci comportiamo in modo irrazionale.
E il governo è fatto apposta per far sì che l’errore – o presunto tale – non si trasformi in un errore collettivo. Se si continua a escludere l’ambito psicologico e sociale attenendosi soltanto ai modelli matematici, non si può indirizzare la politica del governo. Di più: il liberismo ha cacciato via l’influenza del governo perché parte dall’ipotesi che i mercati siano razionali. Ma se gli spiriti animali influenzano i comportamenti, come sostiene Shiller, il governo deve avere un ruolo più ampio, più disciplinato e – quel che più conta – permanente. Il New Deal di Obama è l’espressione di questo keynesismo «comportamentale» moderno (9).
(1) http://www.nytimes.com/2009/05/03/magazine/03Obama-t.htmlShiller è professore d’economia a Yale, è fondatore e capo degli economisti di MacroMarkets LLC e ha dato il nome all’indice che negli Stati Uniti misura i prezzi delle case. Assieme al premio Nobel per l’economia George Akerlof, Shiller (che è in odore di Nobel pure lui, si dice) ha pubblicato a febbraio un libro che si chiama Animal Spirits: How Human Psychology Drives the Economy and Why It Matters for Global Capitalism (2), testo fondamentale per comprendere come la behavioral economics – di cui abbiamo parlato (3) – influenzi e guidi la politica (socio) economica di Washington. Gli animal spirits (4) furono resi famosi a metà degli anni Trenta da John Maynard Keynes, il quale usò questo linguaggio colorito per definire un certo tipo di fiducia, il cosiddetto «ottimismo ingenuo» (tipo quello di un uomo sano che non prende in considerazione la possibilità di morire). Shiller pesca a grandi mani dalla cultura economica della Grande Depressione, mischia il suo pensiero, già reso famoso nel 2000 dal libro L’euforia irrazionale (5), con il Nuovo ordine finanziario (6), il libro del 2003 in cui sosteneva che il sistema finanziario americano dovesse essere rifondato. A renderlo ancora più credibile è il penultimo suo lavoro, Finanza shock. Come uscire dalla crisi dei mutui subprime (7), in cui nel 2008 Shiller scriveva che le ripercussioni della bolla immobiliare avrebbero pesato sul futuro dell’America per i decenni a venire.
L’ultimo libro è la chiusura di questo cerchio. La tesi di Animal Spirits è semplice: le teorie economiche moderne hanno sottovalutato gli aspetti psicologici, perciò la soluzione alla crisi finanziaria può essere soltanto quella di uno straordinario intervento statale capace di sollecitare gli «spiriti animali» e trasformare il panico in propensione a spendere e investire.
Ribaltando l’iper-razionalismo di Milton Friedman – che ha avuto la sua massima espressione politica nel reaganismo e nel thatcherismo e che aveva quasi del tutto sotterrato gli animal spirits keynesiani –, Shiller parte dal presupposto che, come ha spiegato lui stesso (8), «non siamo tutti esperti giocatori di biliardo». Cioè sbagliamo, ci perdiamo, ci comportiamo in modo irrazionale.
E il governo è fatto apposta per far sì che l’errore – o presunto tale – non si trasformi in un errore collettivo. Se si continua a escludere l’ambito psicologico e sociale attenendosi soltanto ai modelli matematici, non si può indirizzare la politica del governo. Di più: il liberismo ha cacciato via l’influenza del governo perché parte dall’ipotesi che i mercati siano razionali. Ma se gli spiriti animali influenzano i comportamenti, come sostiene Shiller, il governo deve avere un ruolo più ampio, più disciplinato e – quel che più conta – permanente. Il New Deal di Obama è l’espressione di questo keynesismo «comportamentale» moderno (9).
(2) http://www.amazon.com/Animal-Spirits-Psychology-Economy-Capitalism/dp/0691142335
(3) http://www.centroeinaudi.it/commenti/commento-settimanale-/-xiii.html
(4) http://www.economist.com/research/Economics/alphabetic.cfm?letter=A#animalspirits
(5) http://www.ibs.it/code/9788815062376/shiller-robert-j/euforia-irrazionale-analisi
(6) http://www.ibs.it/code/9788883635878/shiller-robert-j/nuovo-ordine-finanziario
(7) http://www.ibs.it/code/9788823831926/shiller-robert-j/finanza-shock-come.html
(8) http://business.theatlantic.com/2009/02/an_interview_with_robert_shiller.php
(9) http://www.ft.com/cms/s/0/69bc7894-3b34-11de-ba91-00144feabdc0.html
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