La Federal Reserve ha dichiarato che «interverrà in caso di inflazione» e che «il dollaro forte è nell’interesse degli Stati Uniti». Una dichiarazione che dice poco. La si rigiri, infatti, nel suo opposto. Come insegnano i filosofi, il contenuto di un’asserzione lo si saggia dal suo opposto: dunque la Federal Reserve che non interverrà in caso di inflazione e che pensa che il dollaro debole sia nell’interesse degli Stati Uniti. A parte ciò – ossia, a parte le affermazioni che lasciano il tempo che trovano – oltre a mantenere il tasso di interesse su valori minimi, la Federal Reserve ha annunciato che l’acquisto di titoli del Tesoro terminerà a giugno, pur lasciando intendere che i titoli in scadenza saranno sostituiti da altri titoli del Tesoro; in altre parole, che quel che ha comprato non tornerà sul mercato. Infine, ha dichiarato che l’economia sta rallentando, con un tasso di inflazione maggiore e una minor disoccupazione. Insomma, per ora non si fa nulla di nuovo. Il denaro negli Stati Uniti continua a costare poco.