Ieri lunedì, il primo giorno di apertura dei mercati dopo le dimissioni dei ministri del PdL, non ha mostrato delle variazioni di rilievo. Lo spread è salito poco e la borsa ha avuto una flessione normale – la borsa italiana sale e scende molto più delle altre borse. Come mai?

 

Un’ipotesi è che i mercati stiano scontando questo scenario:

1   Dal PdL esce la parte “moderata” e i seguaci di Berlusconi “puri e duri” confluiscono in Forza Italia.  Gli “ex berlusconiani” votano a favore di un Letta-bis, insieme a una parte dei “grillini”. Ciò che consente di avere la maggioranza – insieme al PD e a Scelta Civica – al Senato.

2   Il Governo va avanti, mentre aspetta (arriva a dicembre) il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge elettorale in vigore (il “porcellum”). Se la Corte la cassa, potrebbe venir fuori una nuova legge elettorale, che, a differenza di quella vigente, ha un “premio di maggioranza”, ma difficile da ottenere.

3   Una legge meno “maggioritaria” – laddove si ottengono molti deputati se si hanno anche pochi voti in più – e più “proporzionalista” – laddove si ottiene un numero di deputati non troppo distante dai voti raccolti -, darebbe spazio politico a una costituenda forza moderata – i fuoriusciti dal PdL con i “montiani”. Una forza moderata che entrerebbe a far parte del Partito Popolare Europeo, a differenza di Forza Italia che ne sarebbe esclusa perché affetta da “estremismo”. Un vantaggio significativo dal momento che l’anno prossimo ci sono le elezioni europee.

4   Intanto che avviene questo, viene votata, entro il 15 ottobre, la Legge di Stabilità per evitare l’Esercizio Provvisorio, che dispone che per ciascun mese la spesa deve stare nel limite di un dodicesimo della spesa dell’anno precedente.

Se questo è lo scenario, allora ogni scarto dal percorso delineato dovrebbe peggiorare le cose in finanza (maggiori rendimenti dei BTP e azioni che vanno giù). Resta da capire se lo scenario delineato, se messo in pratica, migliorerebbe le cose. Probabilmente sì, ma non troppo (minori rendimenti dei BTP e azioni che vanno su), perché quello che farebbe davvero migliorare le cose (rendimenti che vedono ridotto lo spread fino 100 punti base e la borsa che sale perché le banche sono diventate toniche) è lo sviluppo economico. Lo sviluppo è anche figlio delle riforme del mercato del lavoro, dei prodotti, e della Pubblica Amministrazione che purtroppo possono essere rinviate fino a quando non si avrà una maggioranza politica omogenea.