Quando si costruiscono edifici troppo alti, si è puniti per l'arroganza. La Torre di Babele – altezza stimata 200 metri – è il simbolo di questa previsione da film del terrore. La stessa cosa è accaduta millenni dopo con il grattacielo in Malesia – le Petronas Towers di 400 metri. Durante la loro costruzione si ebbe, infatti, la crisi asiatica. Infine, notizia fresca, abbiamo il grattacielo più alto del mondo – il Burj Dubai di ben 800 metri di altezza – in corso di costruzione. Sembra che chi lo sta costruendo non abbia i mezzi per rimborsare le obbligazioni.

Il Dubai World, il veicolo immobiliare dello stato del Golfo, sembra che possa onorare con difficoltà i 60 miliardi di dollari di obbligazioni emesse anche per costruire il grattacielo. Non che il Dubai non abbia i mezzi: ha, infatti, un fondo «sovrano» (ossia un fondo di proprietà pubblica) molto ricco, pari a ben 600 miliardi di dollari.
 
Quel che ha spaventato oggi i mercati è il bivio: il fondo immobiliare diventerà insolvente, oppure, se sarà salvato, non si sa quali delle tante attività venderà il fondo sovrano. Comunque sia, ci saranno gravi perdite o vendite cospicue.