Sviluppiamo un commento sulla «settimana dei mercati» diverso da quello solito. Quello solito è stato scritto, ma con un titolo diverso (1). Qui trovate la tesi di chi crede che i mercati stiano migliorando e le obiezioni alla stessa.


Coloro che pensano che i mercati azionari statunitensi, che guidano tutti gli altri, si stiano riprendendo combinano un’esperienza con un ragionamento: nel secondo dopoguerra la crisi degli utili è durata molto poco. Ergo, anche questa dovrebbe durare poco. Casomai non durasse poco, la politica economica espansiva, spingendo l’economia verso la ripresa, la farebbe durare poco.
 
• È vero che nel secondo dopoguerra la crisi degli utili è durata molto poco e quindi, tentato dall’induzione, uno potrebbe asserire che anche questa dovrebbe durare poco. I numeri sulle crisi passate dal secondo dopoguerra gli danno ragione. Grafico 1.

• I numeri di tutte le crisi passate, fin dai tempi della regina Vittoria, mostrano che si sono avute crisi di intensità e durata maggiore di quelle del secondo dopoguerra. Grafico 2.

• La caduta degli utili in corso assomiglia per entità a quelle precedenti la seconda guerra. Ovviamente non sappiamo quanto la crisi in corso potrebbe durare. Si potrebbe dire che di suo potrebbe anche non durare poco, ma che la politica economica espansiva la farebbe durare poco. E siamo tornati al punto di partenza. La crisi degli utili dovrebbe alla fine durare poco. La politica economica non riesce però a far espandere il reddito nazionale in tempi brevi, secondo la maggioranza delle previsioni. Grafico 3. (Si ha la crescita del reddito di piena occupazione dal 2007, poi la crescita effettiva, quindi le previsioni: quella media e quella dell’OECD).

• Altre obiezioni, la prima relativa all’andamento delle obbligazioni private, la seconda ai costi di assicurazione delle obbligazioni bancarie. Coloro che pensano che i mercati azionari possano riprendersi in fretta, non spiegano un fenomeno in corso, la modesta se non nulla ripresa delle obbligazioni private di qualità. Come è possibile che le azioni si riprendano, come riflesso dei conti futuri migliori, mentre le obbligazioni, che pur riflettono i conti delle aziende, non danno segni di vita? Grafico 4.

• Infine, un’obiezione relativa alle banche. I prezzi delle azioni delle banche salgono, mentre i prezzi per assicurarsi nel caso di insolvenza, i credit default swaps sulle loro obbligazioni, sono elevati. E questa è un'altra contraddizione. Si veda la tabella.


(1) http://www.centroeinaudi.it/notizie/l’-ascesa-prepasquale-dei-mercati.html
 

utili_nel_dopoguerra
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cento_e_passa_anni_di_utili
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previsioni_pil
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spread_di_qualit_dal_1997
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cds_al_6_aprile
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