Oggi è un giorno di avvenimenti inusuali nel mondo delle obbligazioni. Il rendimento dei titoli decennali statunitensi è salito improvvisamente. L’asta dei titoli a due anni, chiusa ieri, già oggi mostra rendimenti in salita. L’asta dei titoli a cinque anni, chiusa oggi, ha segnato rendimenti superiori a quelli attesi. Segnaliamo da tempo l’equilibrio precario del mondo della finanza, soprattutto di quello obbligazionario, e ieri eravamo tornati per l’ennesima volta sull’argomento (1). Che improvvisamente le cose si stiano muovendo?

I segnali ci sono. Abbiamo un’analogia. Saltando gli aspetti tecnici. Ai tempi del risanamento italiano si seguiva il differenziale di rendimento fra i BTp decennali e i tassi swap di durata equivalente. Se la differenza era positiva, allora il debito pubblico era considerato – giusto o sbagliato che fosse – più rischioso di quello privato. Man mano che il differenziale si chiudeva, diventava più probabile il risanamento del debito pubblico. Bene, negli Stati Uniti i rendimenti dei T-Bond sono diventati per la prima volta superiori a quelli dei tassi swap (2) (3). Una situazione analoga a quella italiana precedente l’ingresso nell’euro. Il debito pubblico degli Stati Uniti comincia a essere (giustamente) analizzato in maniera critica? Ricordiamo che il bilancio pubblico statunitense (come quello inglese e quello giapponese) è in deficit prima di pagare gli interessi, ossia è emesso debito prima di pagare gli interessi sul debito già emesso.


(1) http://www.centroeinaudi.it/ricerche/l-equilibrio-precario.html

(2) http://ftalphaville.ft.com/blog/2010/03/24/185226/the-negative-swap-time-warp/

(3) http://www.ft.com/cms/s/0/cdab4272-3769-11df-9176-00144feabdc0.html