L’agenzia di rating Fitch – quelle che contano sono tre in tutto – non ha ridotto il merito di credito della Gran Bretagna, ma ha definito «formidabili» le sfide per ridurre nel tempo la dinamica del suo debito pubblico. In passato Standard & Poor’s aveva fatto lo stesso, sostenendo delle tesi simili. Moody’s, invece, si era detta ottimista sia perché la Gran Bretagna ha una lunga storia di risanamenti, a iniziare dal gran debito pubblico acceso per combattere Napoleone, sia perché il grosso del suo debito pubblico scade fra molti anni. Per avere un’idea, la manovra inglese per mettere sotto controllo la dinamica del debito è, con una spalmatura nel tempo diversa – ossia, poco subito e molto dopo, invece di molto subito e poco dopo per effetto delle scadenze del debito – di entità greca, e quindi è il doppio della manovra richiesta all’Italia.

 

I conti sono quelli dell’OECD (1) e dell’IMF (2). La manovra di correzione statunitense è di entità britannica, ma il debito degli Stati Uniti non scade molto avanti nel tempo come quello inglese, bensì scade in maniera ravvicinata come quello greco.


(1) http://www.centroeinaudi.it/images/lettera_economica/entit%E0risanamentooecd2010.jpg

(2) http://www.centroeinaudi.it/ricerche/epifenomeni-e-noumeni-la-crisi-in-corso.html