Le prossime tre settimane sono cruciali: escono i risultati del primo trimestre 2009, si viene a sapere come vanno le banche e altro. Tutto questo avviene negli Stati Uniti, ma gli effetti si dovrebbero riverberare su tutti i mercati, azionari e obbligazionari.


Intanto i risultati complessivi. Le previsioni degli analisti le avevamo riportate (1), e avevamo anche visto che le previsioni dal lato fiscale erano simili (2). La tabella 1 è di Goldman Sachs e riporta i risultati in maniera analitica, ma non vi sono novità rispetto a quanto avevamo scritto la scorsa settimana. Si tenga conto che sono le differenze rispetto alle previsioni che muovono i mercati.
 
Le maggiori banche potrebbero riportare risultati molto buoni: a) perché sono in corso i rifinanziamenti dei mutui ipotecari; b) perché non sono ancora state registrate tutte le perdite sulle obbligazioni tossiche (3); infine, c) perché non sarà fatta menzione dei risultati dello «stress test» sulle banche sino alla fine del mese.
 
Lo «stress test» è un controllo deciso dall’Amministrazione per vedere se i bilanci bancari reggono la crisi; non la reggessero, sarebbero ricapitalizzate. Va segnalato che: a) lo «stress test» è condotto sulla base di previsioni ormai ottimistiche (4); b) le banche sono state invitate a non parlarne, quelle che lo hanno superato potrebbero anche dirlo, ma quelle che non lo hanno superato potrebbero, tacendo, incentivare vendite violente delle proprie azioni (5).
 
Le altre cose importanti da seguire sono, secondo noi, le assicurazioni vita che hanno iniziato a chiedere, dopo le finanziarie e le case automobilistiche, di entrare a far parte dei piani di salvataggio, e gli effetti finali del salvataggio, oppure del fallimento, delle case automobilistiche.
 
Le assicurazioni vita potrebbero trovarsi in difficoltà se i riscatti della clientela le spingessero a vendere le loro attività finanziarie sui mercati, che non sono molto ben messi (6). In caso di fallimento delle case automobilistiche, nella fattispecie General Motors e Chrysler, l’effetto diretto, ovvio, è sugli azionisti. Molto più complesso è il caso delle obbligazioni. Le obbligazioni della General Motors che fanno parte dei portafogli delle obbligazioni strutturate, le collateralized debt obligations o CDO (7), non sono molte, ma non sono per niente poche quelle delle imprese dei fornitori del settore – la tabella 2 è di Moody's. (Si noti che Chrysler non è nelle CDO). Se il fallimento trascinasse i fornitori, avremmo un effetto negativo sulle obbligazioni di nuova generazione.
 
Il tutto avviene – come va l’economia, le imprese, le banche, eccetera – mentre il mercato azionario è sotto pressione, potremmo dire «tecnica»: a) il suo rimbalzo dagli inizi di marzo è stato, come coinvolgimento dei diversi titoli, il maggiore dal 2008 – il grafico 1 è di Bespoke Investment. Di solito quando quasi tutti i titoli sono coinvolti i mercati flettono, perché chi ha comprato negli ultimi tempi vende per realizzare il guadagno di breve periodo; b) le vendite allo scoperto (uno si fa prestare un titolo, lo vende perché conta di ricomprarlo a un prezzo inferiore, per poi renderlo) sono aumentate durante l’ascesa dei mercati di marzo – il grafico 2 è di Bespoke Investment. Dal punto a) si ricava che il mercato è molto «tirato», dal punto b) che gli scettici non si sono fatti molto impressionare.


(1) http://www.centroeinaudi.it/notizie/la-«stagione-degli-utili».html

 

(2) http://www.centroeinaudi.it/notizie/la-«stagione-degli-utili»-dal-punto-di-vista-del-fisco.html

 

(3) http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601109&sid=aLo7f1AKca.o&refer=home

 

(4) http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601109&sid=aLo7f1AKca.o&refer=home

 

(5) http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601010&sid=aEX9sBcofMYY&refer=news

 

(6) http://baselinescenario.com/2009/04/11/why-bail-out-life-insurers/

 

(7) http://www.wikinvest.com/wiki/Collateralized_debt_obligation_(CDO))


previsioni_2009_secondo_gs
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automotive_in_cdo
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tensione_del_mercato
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tensione_del_mercato_2
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