Da quando l’Europa dell’euro ha varato la grande manovra di salvataggio, il costo dell’assicurazione in caso di insolvenza del debito pubblico della Grecia si è ridotto per le scadenze del debito pubblico più ravvicinate, mentre è tornato allo stesso livello di maggio per quelle a più lungo termine (1). Le banche irlandesi hanno finanziato l’espansione edilizia per un controvalore pari a tre volte il Pil. La crisi successiva del settore immobiliare è stata tale da ridurre il prezzo delle case del 50%. Un terzo dei crediti – pari al 100% del Pil – delle banche è oggi di cattiva qualità. Il governo vorrebbe ricapitalizzare il settore bancario dandogli del debito pubblico in cambio di parte dell’attivo (2). Naturalmente, strada facendo, il costo dell’assicurazione in caso di insolvenza dell’Irlanda si è avvicinato a quello greco. Insomma, non c’è pace fra gli ulivi (e i quadrifogli).


(1) http://calculatedriskimages.blogspot.com/2010/09/greece-default-probabilities.html

(2) http://baselinescenario.com/2010/09/02/irish-worries-for-the-global-economy/