Siamo in una situazione del tutto nuova. I mercati delle obbligazioni mostrano dei rendimenti molto bassi (1), che dovrebbero salire pur rimanendo ben sotto le medie storiche (2), ed un mercato delle azioni – soprattutto quello statunitense – che è molto caro se misurato come capitalizzazione sulla media mobile decennale degli utili (3), oppure, meno caro, se misurato sugli utili attesi per quest'anno (4). Perciò abbiamo due mercati con prezzi elevati.

Se questi prezzi sono troppo elevati – o, come si dice, in “bolla” - abbiamo un'esperienza diversa da quella storica. Non si sono mai avuti due mercati in “bolla”, ma solo uno. Ossia, in passato le azioni o gli immobili erano in “bolla” (5), ma quello delle obbligazioni emesse dal Tesoro no. In passato, quando un mercato era caro ci si poteva rifugiare nell'altro (6), (7). Inoltre, gli acquisti di azioni negli Stati Uniti non provengono dal pubblico dei risparmiatori, ma dalle imprese – dai buy backs -, mentre il mercato è salito solo quando era attiva la politica di acquisto di obbligazioni da parte della banca centrale (8).

Al momento sembra che le cose possano continuare ad andare allo stesso modo – rendimenti bassi e azioni in leggera ascesa (il passo dell'ascesa è rallentato), ma la situazione non può durare per troppo tempo.

Il peso della “mano pubblica” è elevato non solo negli Stati Uniti. La banca centrale statunitense ha promesso un costo del denaro basso, quella dell'euro area un costo del denaro basso per ancora più tempo. Gli acquisti di obbligazioni pubbliche e private negli Stati Uniti dovrebbe terminare quest'anno, mentre nell'euro area dovrebbe incominciare quello delle obbligazioni private (9). La “mano pubblica” è però invitata a intervenire nell'euro area anche sul versante degli acquisti del debito pubblico (10).

Abbiamo dei mercati dove i prezzi si formano con un'influenza ridotta delle valutazioni degli investitori privati. La domanda allora diventa: i mercati correggeranno prima che la “mano pubblica” diventi meno pervasiva, oppure continueranno a “mantenersi in piedi” fintanto che questa è “in azione”? Il famoso “beauty contest” di Keynes rende l'idea del bivio decisionale (11). Non è il volto che penso sia il più bello che voto al concorso di bellezza, ma il volto che penso che riceverà più voti. Se penso che i mercati continueranno a scommettere sulla mano pubblica (il volto più votato) allora investo, indipendentemente dal mio giudizio (il volto soggettivamente più bello), che è di scetticismo.

(1) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/ricerche/3859-i-rendimenti-nell-euro-area.html

(2) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/3815-asset-allocation-aprile-2014.html

(3) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/3781-del-salire-e-del-rimanere-sospesi.html

(4) http://ftalphaville.ft.com/2014/06/20/1882162/irrational-exuberance-janet-yellen-and-the-stock-market/

(5) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/1734-tassonomia-delle-bolle.html

(6) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/ricerche/3867-il-lungo-periodo-ii.html

(7) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/3659-americana.html

(8) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/3869-asset-allocation-giugno-2014.html

(9) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/3864-le-mosse-di-draghi.html

(10) http://www.scmsim.it/web/blog/la-cornucopia

(11) Keynes descrisse l'azione di agenti razionali usando un'analogia basata su un immaginario concorso nel quale fosse chiesto ai partecipati di scegliere le sei più belle donne da un insieme di fotografie. Le persone che avessero scelto la faccia di maggior gradimento (cioè quella più votata dal totale dei partecipanti) avrebbero quindi potuto vincere un premio. Una strategia ingenua sarebbe quella di scegliere le sei facce da lui considerate più belle. Ma un partecipante più astuto, che volesse massimizzare le possibilità di vincere un premio, dovrebbe pensare a qual è l'idea di bellezza della maggioranza della popolazione e quindi fare una scelta basata su un'inferenza della propria conoscenza sulla percezione comune. Questo ragionamento può essere portato un passo in avanti, al fine di prendere in considerazione il fatto che anche gli altri partecipanti faranno le proprie scelte non in base ai propri gusti ma tenendo conto della percezione collettiva della bellezza. http://it.wikipedia.org/wiki/Beauty_contest

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