A poco meno di dieci giorni dal ponte dell'Immacolata, tradizionale avvio della stagione invernale sulle montagne piemontesi, quello che manca ancora è la neve, anche se qualche speranza arriva dalle previsioni. Lo conferma il presidente della Sestriere Spa Giovanni Brasso che alla domanda se sia tutto pronto al Colle per l'inizio della nuova stagione  ed in vista dell'appuntamento con la Coppa del Mondo di sci alpino, in programma i prossimi 10 e 11 dicembre, risponde: «Dire che siamo pronti è un eufemismo. Siamo pronti per fare la Gara di Coppa del Mondo e speriamo anche bene. Abbiamo lavorato tanto sulla pista ed è in ottime condizioni. Al momento però è l'unica pista pronta. Se da adesso al 7 dicembre arriva la neve o, comunque, abbiamo freddo secco, speriamo di poter preparare altre 2 o 3 piste. Fino ad ora di neve se ne è vista davvero poca ed i miracoli non si possono fare».

Il 7 dicembre via alla stagione

«Se mi si chiede cosa spero - aggiunge Giovanni Brasso - io dico che spero di aprire 2 o 3 piste per il 7 dicembre. Se abbiamo temperature rigide e poca umidità probabilmente ce la facciamo, se, invece, si alzano ed aumenta l'umidità non si può fare. Siamo nelle mani - scherza - di quello che io chiamo "il mio socio occulto"».

Poca neve, cambiamenti climatici, costi energetici impazziti, i presupposti non sembrano molto buoni. È necessario cambiare la mentalità e non affidarsi solo agli sport delle neve? «Sono sicuro - risponde Brasso - che la mentalità vada un po' cambiata ma è necessario anche fare delle distinzioni. Ci sono stazioni a bassa quota, male esposte che sono certamente più vulnerabili di quanto non lo possiamo essere noi, che abbiamo il 75% delle piste sopra i 2000 metri ed il 75% delle piste esposte a Nord. Sicuramente i cambiamenti climatici avranno il loro peso, però questo peso lo si sente più o meno, a seconda di come si è piazzati. Noi siamo piazzati abbastanza bene».

«Certamente - osserva ancora - i cambiamenti climatici incideranno sulla montagna ma sono fenomeni che si sviluppano in 50/60 anni. La quota neve si sta alzando e le stazioni che sono a quota più bassa ne stanno già soffrendo. Per quanto ci riguarda penso che sia un problema che non ci toccherà più di tanto per almeno due generazioni».

 

Il peso delle bollette

E come se non bastasse quest'inverno incideranno anche i forti aumenti dell'energia. Quali strumenti avete messo in campo per fronteggiare questo problema? «Intanto paghiamo le bollette come tutti gli altri - risponde il patron della Sestriere Spa - Una piccola parte di questi costi l'abbiamo assorbita con un rincaro dei prezzi del 6/7 per cento, del resto ce ne facciamo carico». «D'altronde - aggiunge - fare impresa vuol anche dire questo. Ci sono momenti in cui le cose vanno bene ed altre in cui bisogna fare fronte ai momenti difficili. Io non sono certo contento di come stanno andando le cose ma da imprenditore dico che bisogna affrontare le situazioni, che si presentano. Non mi fa piacere ma guardo a tutto questo con serenità. È il mio lavoro e me ne assumo i pro e i contro. Questo è un momento contro».

L'attenzione ora è all'appuntamento del 10 e 11 dicembre, alla gara di Coppa del Mondo di sci alpino: «Speriamo proprio di fare una bellissima gara e di fare una bella figura davanti a tutto il mondo. Noi siamo pronti. La pista è pronta e bella». Hanno lavorato una decina di notti, impiegando una sessantina di cannoni per produrre 50 centimetri di neve artificiale. Ma si spera in quella vera, naturale. «In realtà - conclude Brasso - il 10 e 11 abbiamo bisogno del sole. La gara è tutta un'altra cosa se c'è il sole».