Il mercato dell’auto ha centrato il tredici ma non c’è niente da festeggiare. Parola del Centro Studi Promotor che ha messo insieme i dati delle immatricolazioni ad agosto. Per il tredicesimo mese consecutivo si è di fronte a un trend rialzista, ma lontani dai livelli pre Covid. E, soprattutto, vedono nero i concessionari: in pratica 4 su 5 (il 72% per l’esattezza) giudica bassi gli ordini acquisiti.
Tra le case quella che cresce di più è la Tesla con 2.129 immatricolazioni e il 2,6% di quota di mercato, ma anche la cinese Mg quadruplica il numero di vetture rispetto a un anno fa. Ma la percentuale di Bev sul totale del parco circolante resta tra le più basse in Europa. Secondo i dati Unrae - è salita ad agosto al 5% superando le ibride plug-in che stazionano al 4,1%, e la quota complessiva di auto alla spina arriva al 9,1%. Ma la situazione rimane critica, sia per il dato complessivo dei primi otto mesi (elettriche a quota 3,9%, ibride plug-in a 4,6%), sia per le prospettive negative che arrivano dai dati sugli incentivi. L’anno scorso sono avanzati 250 milioni dei fondi Ecobonus e quest’anno potrebbero anche essere di più. A conferma che gli incentivi in Italia sono troppo bassi e la gente rinuncia a usufruirne. E anche a cambiare auto.
Proiezione 2023 a +20%
Comunque, tornando all’andamento generale, il Centro studi guidato da Gian Primo Quagliano ha calcolato che se si manterrà il trend di incremento registrato finora, il 2023 potrebbe chiudersi con quasi un milione e 600 mila nuove auto vendute, il 20% in più dell'anno scorso. Una buona notizia? Non troppo. Spiega Quagliano: “Per sostituire le auto più vecchie, e quindi più inquinanti e meno sicure, occorrerebbe un volume di immatricolazioni non inferiore a 2 milioni l'anno”. C’è di più. Continuano a scendere le cancellazioni dal Pubblico Registro Automobilistico (Pra) tanto che alla fine dell'anno potrebbero essere sotto il milione. Quindi il leggero incremento nelle vendite di auto elettriche rischia di avere un effetto limitato sull’ambiente. Altri dati. Le utilitarie e superutilitarie rappresentano il 33,5% del mercato, con volumi in calo del 2% rispetto a quelli dell'agosto 2022. I suv hanno una quota di mercato pari al 53,2%, in aumento del 21,7%.
In calo i brand italiani
Sul fronte dei marchi stabili le vendite di Stellantis. L’unico player internazionale che produce vetture in Italia ad agosto ha immatricolato 25.336 auto, con la quota di mercato in calo dal 35,5% al 31,8% e nei primi otto mesi dell'anno 343.091 vendite, con una crescita del 7,7%. In calo le immatricolazioni dei brand Fiat, Lancia e Maserati, mentre la Jeep primeggia nel mercato delle ibride plug-in con una quota che nell'anno sfiora il 18%. Ad agosto in Italia sono state vendute 79.756 auto, il 12% in più dello stesso mese del 2022, da inizio anno 1.040.560 con un incremento del 20,3% rispetto a dodici mesi fa.
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