Due brutte notizie sul fronte della casa. Arrivano dal Consiglio nazionale del Notariato. La prima: crollano i mutui nei primi due mesi del 2023 rispetto al 2022. La seconda: neanche le compravendite se la passano troppo bene. A fine anno caleranno del dieci per cento. E’ l’effetto Bce sul mondo immobiliare. D’altronde non poteva che essere così: il denaro più caro allontana il sogno della casa. Dal luglio 2022 la Banca centrale europea ha aumentato i tassi di 400 punti.

Il crollo dei mutui

Partiamo dai mutui. Gennaio e febbraio hanno visto un crollo dei mutui per l'acquisto della casa: la percentuale di diminuzione è stata, del 23,56% rispetto a dodici mesi prima. A gennaio, spiegano i notai, «la diminuzione dei prestiti bancari è stata pari al 15,8% per accentuarsi a febbraio, con un decremento del 29,3%. E’ impressionante come il numero di mutui concessi, e in percentuale il capitale erogato, sia in forte flessione, quasi ad evidenziare che le persone stiano acquistando casa più coi propri capitali rispetto al passato, a causa del forte aumento dei tassi di interesse». In discesa, di conseguenza,«anche il numero delle persone fisiche che hanno contratto un mutuo (-21,15%), andando da un -19,3% della fascia di età 18-35 anni a un picco del 33,3% della fascia 66-75 anni».

Ma c'è di più. I dati statistici notarili rilevano però come, «nonostante il calo del 23,56% del numero dei mutui (dai 61.581 nel primo bimestre 2022 a 47.070 nel primo bimestre 2023), la riduzione del capitale erogato è, in realtà, inferiore ed è pari al 20,7% (da 10,2 miliardi nel primo bimestre 2022 a 8,1 miliardi nel primo bimestre 2023). La differenza di questi due dati percentuali è data da una riduzione inferiore e pari all'8,46% dei mutui concessi per cifre superiori ai 500 mila euro, rispetto, ad esempio, al -20,9% della fascia 100-150 mila euro e del - 30,2% della fascia 150-200 mila euro». In picchiata anche le surroghe: ridotte di quasi il 20%  (da 2882 a 2310).

La frenata del mercato immobiliare

L’altro dato del Consiglio dei notai che allarma è il previsto calo del mercato delle compravendite immobiliari del 10,7%, rispetto al 2022. Un primo assaggio lo si è avuto nel primo bimestre dell'anno: giù del 2,7%. Malgrado il calo generale degli acquisti di case, ci sono valori positivi «a Torino (+3,26%), Bologna (+2,88%), Bari (+1,14%) e Palermo (+2,11%)». Male, invece, Milano (-3,74%), Verona (-1,45%), Roma (-2,09%), Firenze (-5,28%) e Napoli (-14,9%). Al termine del 2023, scrivono i notai, «si immagina una riduzione del 17,1% per l'acquisto di prime case tra privati e del 16,1% di prime case da impresa», mentre gli scambi delle seconde abitazioni, pur se in calo, dovrebbero attestarsi rispettivamente a un -2,5% di acquisti tra privati e a un -7,7% prese tramite impresa.

Sotto la Mole scambi tra privati

Osservando, poi, l'andamento nelle città si rileva come a Torino «a sostenere il mercato sono soprattutto le compravendite di seconde case tra privati (+12,4%) e da impresa (+19,27%)», però sotto la Mole il calo degli acquisti di prima casa riguarda principalmente la fascia di età tra i 18 e 35 anni (-3,43%). Il valore negativo di Milano, nel dettaglio, è costituito da -7,37% per la prima compravendita della prima casa tra privati e un -16% per ciò che riguarda l'atto compiuto tramite impresa. A Firenze, si nota, in particolare che nello scorso febbraio il mercato immobiliare "è crollato del 13.67% (-13,53% per la prima casa tra privati, -44.83% da costruttore, poi -2% per la seconda abitazione da privati e -51,95% dall'impresa costruttrice). A Roma, invece, i notai mettono in luce come, a fronte di un dato generale in decremento, è positivo quello delle transazioni per la seconda casa,«che segna +7,05% da privati e +4,75% da costruttore». Peggior 'performance' a Napoli: -14,9% delle compravendite di abitazioni nel primo bimestre dell'anno.

Non vede cosi nero il futuro Mario Breglia, fondatore di Scenari Immobiliari, istituto indipedente di studi e ricerche che, intervistato da Focus Economia, su Radio24, ha sottolineato: «Non dobbiamo dimenticare che il 2022 è stato il secondo miglior anno da quando si raccolgono i dati statistici sul mercato immobiliare. Sono state firmate 780 mila compravendite. Noi stessi avevamo previsto per quest'anno un calo intorno al 10 per cento. Che corrisponde a quello del Consiglio dei Notai».