Le Atp Finals di tennis valgono più di Eurovision e di Sanremo. Il riassunto dell'edizione 2022 dice già tutto della portata dell'evento che coinvolge i migliori otto tennisti al mondo. I numeri sono da record: un impatto economico sul territorio di 222 milioni, una audience globale di 190,9 milioni di persone, quasi 160 mila biglietti venduti, circa 1.485 ore di esposizione del brand Torino, una soddisfazione del 97% degli appassionati. «Mai come questa volta i numeri parlano da soli e li abbiamo raggiunti senza avere un italiano in campo - rileva il presidente della Federazione italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi -. Abbiamo creato un modello sostenibile e abbiamo fatto il nostro dovere, dimostrando che quell'investimento che sembrava eccessivo e impopolare è stato invece una cosa buona e giusta».

Già venduti 27 mila biglietti per l'edizione 2023

Tanto che adesso, con all'orizzonte l'edizione del 2023 per la quale sono stati già venduti oltre 27 mila biglietti, si guarda al futuro.«Vogliamo crescere e migliorare - assicura Binaghi - e dobbiamo fare di tutto per trattenere l'evento a Torino per un tempo ancora più lungo» Oltre cioè il 2025, quando terminerà il periodo di assegnazione a Torino.

Il proposito è condiviso anche dagli amministratori locali. «Vogliamo fare di Torino una piazza che possa ospitare sempre più grandi eventi sportivi» conferma il sindaco, Stefano Lo Russo, che promette un «programma di eventi paralleli alle Finals; puntiamo molto al coinvolgimento dei giovani e una delle ipotesi al tavolo è quella di usare la musica come veicolo». Magari replicando l'esperimento positivo dell'Eurovillage, allestito al Valentino in occasione di Eurovision. «Siamo sempre più pronti per avere dieci anni di Finals a Torino, vogliamo candidarci anche per il prossimo quinquennio» gli fa eco l'assessore regionale allo Sport, Fabrizio Ricca.

Il serbo Djokovic ha vinto l'ultima edizione delle Atp finals

Le Finals raddoppiano, quindi? «Tutto è possibile - rileva il presidente dell'Atp, Andrea Gaudenzi -. Al momento è difficile dare una probabilità statistica, anche perché restano ancora tre edizioni a Torino. Quella sul futuro sarà una decisione del board Atp e inizieremo a parlarne probabilmente all'inizio del prossimo anno, nel primo semestre. Adesso è ancora prematuro. I feedback dei nostri stakeholders, a cominciare dai giocatori e dalle loro famiglie, sono però tutti positivi e il successo di questi due anni sicuramente aiuterà la decisione». Serve ancora tempo, insomma, ma la strada è tracciata, ha fondamenta solide e come obiettivo mantenere a Torino le Finals nel quinquennio 2026-30.

Dall'estero quattro spettatori su dieci

Il report del 2022, basato sui dati di Atp Media, Nielsen ed Ernst & Young, testimoniano il successo. L'impatto economico di 221,9 milioni: 75,5 milioni di ricaduta diretta, 98 milioni di impatto indiretto e dell'indotto e 48,4 milioni di gettito fiscale.«Le Finals valgono quattro volte più di Eurovision, che ha avuto un impatto di 58 milioni, e del Festival di Sanremo che è valso 183 milioni» festeggia Binaghi. L'audience globale è
stata di 190,9 milioni di persone - 32,6 milioni in tv, 8,2 milioni in streaming e 150,1 milioni social media video views - in 179 Paesi, con 80 boradcasters coinvolti. L'Italia si conferma il primo mercato con 9,4 milioni di spettatori.

La fine dell'emergenza Covid, e delle conseguenti restrizioni, ha giocato un ruolo fondamentale, consentendo di utilizzare il PalaAlpitour con la piena capienza. Così i biglietti venduti hanno sfiorato quota 160 mila, oltre 95 mila dei quali spettatori unici, con più del 38% di provenienze dall'estero.

La base per allungare il successo, insomma, c'è anche perchè l'indagine condotta da Nielsen su circa settemila partecipanti evidenzia un livello di soddisfazione del 97%, con una intenzione di ripetere l'esperienza del 90% da parte della clientela partner e corporate e dell'85% del pubblico generalista. Il riflesso si è già avuto: per l'edizione 2023, in programma dal 12 al 19 novembre, sono stati già venduti oltre 27 mila tagliandi (+25% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso), il 22,3% dei quali acquistati all'estero.