Tecnicamente si chiama Popular Financing Report, ma tutti lo conoscono come bilancio Pop. A presentarlo, prima tra tutti gli atenei italiani, è l’università di Torino. L’obiettivo lo spiega il rettore Stefano Geuna: «Diffondere il più possibile, attraverso un documento scientifico, ma con un linguaggio semplice e non tecnico, comprensibile ai non addetti ai lavori, i numeri del nostro ateneo.  E' un nuovo passo di condivisione e dialogo nei confronti delle comunità con le quali ci interfacciamo: studenti, famiglie, istituzioni, territorio, imprese, ricercatori nazionali e internazionali».

Il documento, redatto in due versioni - cartaceo e online – consente di conoscere i risultati ottenuti dall'ateneo a livello di didattica, di ricerca e terza missione partendo dai dati di bilancio, oltre alle buone pratiche in termini di sostenibilità. Si accede attraverso un Qr Code, ma anche sui sui social e c’è una versione in inglese.

La presentazione del Bilancio Pop: al centro il rettore Stefano Geuna

Ancora Geuna: «Dal bilancio Pop emerge la posizione di assoluto rilievo della nostra università nel panorama internazionale: ha più di 80 mila studenti ed è stata capace anche di aumentare l'investimento nella ricerca grazie al Pnrr, ottenendo finanziamenti per oltre 100 milioni»

Regista dell’operazione il professor Paolo Biancone, coordinatore del gruppo di ricerca sulla Pop accounting dell'Università di Torino: «Un documento di bilancio, unico nel suo genere, frutto di una sperimentazione che parte da due premesse importanti: lo strumento per comprendere le organizzazioni è il bilancio e i portatori di interesse sul tema non sono solo addetti ai lavori, competenti di bilancio».

La professoressa Silvana Secinaro, che ha condiviso con Biancone il coordinamento del gruppo, aggiunge: «Il Bilancio Pop di UniTo sintetizza le aree di attività chiave e consente un’analisi vicina ai bisogni concreti di tutti coloro che operano nell’Ateneo, fornendo una visione globale che gli altri report sociali non sono in grado di rappresentare. Nella sua realizzazione è stata utile anche l’intelligenza artificiale, che permette di mappare e sintetizzare le principali tematiche attraverso le reazioni e interazioni generate sui canali social. Una tecnologia che abbiamo testato e messo a punto con successo nei numerosi Bilanci Pop di enti pubblici che abbiamo curato in tutta Italia».

Una delle schede del Bilancio Pop che raccontano UniTo

In effetti se l’Università di Torino fa da apripista tra gli atenei, il Bilancio Pop è uno strumento consolidato per molte amministrazioni pubbliche, a partire dal Comune di Torino - il primo a sceglierlo seguito a ruota dal Comune di Bari – e la Regione Piemonte.