L’occupazione regala un po’ di sereno all’economia italiana. E al governo Meloni. Ad agosto, dopo il calo di luglio, l'occupazione torna a crescere segnando +59 mila unità rispetto al mese precedente. Non un incremento clamoroso: +0,3 per cento, per la verità. Non solo: gli occupati crescono tra i precari: +1,3%, pari a +39 mila unità i nuovi dipendenti a termine. Il tasso di occupazione sale al 61,5% (+0,1 punti). Ma i numeri diventano più importanti nel confronto anno su anno: rispetto ad agosto 2022, si registra un aumento di 523 mila unità (+2,3%), sulla spinta dei dipendenti permanenti (+3,7%, pari a +550 mila).

La fotografia dell’Istat si arricchisce di questi altri dati: il numero degli occupati ad agosto si attesta a 23 milioni 593 mila. Rispetto ad agosto 2022, si registra in particolare un aumento di 550 mila dipendenti permanenti e di 48 mila autonomi, mentre il numero dei dipendenti a termine risulta inferiore di 74 mila. Dai dati Istat risulta che agosto ha premiato soprattutto le donne: l’occupazione femminile è cresciuta di 35 mila unità (+0,4%) quella maschile di 24mila unità (+0,2%).

Dati che la premier Giorgia Meloni ha commentato così sui social: «Favorire le condizioni per chi crea lavoro è il faro della nostra azione di governo e sono felice della fiducia che le imprese stanno riponendo in noi. I nuovi dati sull'occupazione, diffusi dall'Istat, ci incoraggiano a fare ancora di più. Avanti così per far correre l'Italia».

 
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Ma c’è un altro dato meno confortante in questo primo lunedì di ottobre contrassegnato dal successo per il Mef del lancio del nuovo Btp valore (oltre 4,7 miliardi sottoscritti nella prima giornata): quello dell’incide manifatturiero. Che in Europa resta stabile ma su un valore che indica contrazione: 43,4 (ad agosto era 43,5). Con la Germania che risale dal 39,1 di agosto a 39,6: ma è un dato che fotografa appieno il difficile momento dell’economia tedesca. La Francia addirittura arretra a 44,2. L’Italia va meglio di tutti perché l’indice è salito oltre le attese (46,8 rispetto al 45,4 di agosto) ma il sentiment resta negativo. Ciò non impedisce al vicepremier Matteo Salvini di lanciarsi in un pronostico: «Chiuderemo l'anno crescendo più della Germania, spendendo meno della Francia e con meno infrazioni europee dellaSspagna. Se teniamo la barra, l'Italia nei prossimi sarà quella che andrà più avanti di tutti. Ce la metteremo tutta per non fermarci un attimo».