Di fronte a sondaggi sempre più impietosi, Rishi Sunak le prova tutte. Ma l'ultima ha davvero choccato gli inglesi: ha richiamato in servizio David Cameron, l'ex premier sconfitto dal referendum sull'uscita dall'Unione Europea. Una consultazione popolare che aveva voluto lo stesso Cameron, convinto di spuntarla. E invece la maggioranza degli inglesi votò a favore della Brexit e Cameron si dimise, chiudendo l'esperienza politica. Ora sette anni dopo viene ripescato da Sunak per una poltrona prestigiosa: quella di ministro degli esteri. Non solo: poiché nel 2016 si dimise anche da deputato Cameron è stato cooptato a vita nella Camera dei Lord per garantirgli il ruolo di parlamentare. «Sono stato in disaccordo con Rishi su alcune decisioni individuali in passato, ma so che è un leader forte e capace», le prime parole del neoripescato Cameron, che ha aggiunto di aver accettato la nomina per spirito di «servizio verso il Paese» in un momento di "sfide esistenziali" globali.

Ma il rimpasto di Sunak - che a meno un anno dalle elezioni politiche vede sempre di più avvicinarsi una sconfitta pesante contro i laburisti guidata da Keir Starmer - ha coinvolto anche la ministra dell'Interno Suella Braverman, ribatezzata dalla stampa inglese Crudelia, licenziata dopo le ultime polemiche sulla polizia e che rimarrà nei libri storia come l'ideatrice del piano di spedire in Ruanda gli immigrati illegali. Al suo posto Sunak ha scelto James Cleverly, brexiteer più posato, che ha lasciato a Cameron la guida del Foreign Office. Steve Barclay trasloca dalla Sanità all'Ambiente (da dove esce di scena Therese Coffey, fedelissima superstite di Liz Truss). Dei problemi della sanità inglese si occuperà d'ora in poi Victoria Atkins. Oltre alla sostituzione di mezza dozzina di viceministri, il premier inglese ha deciso di promuovere Richard Holden - giovane ex pretoriano di Boris Johnson - a capo della macchina elettorale conservatrice nei panni di ministro-presidente dei tory.

Sunak ha commentato con tweet (e un'intervista alla Bbc): «Professionalità, integrità ed esperienza. Questa è una squadra che sarà coraggiosa nel prendere le decisioni giuste per il nostro grande Paese, non quelle facili. Quello che serve per realizzare i cambiamenti di cui l'Inghilterra ha bisogno nel lungo periodo».