Centocinquantamila nuovi posti di lavoro. L’America non smette di correre anche se va più piano di quanto si aspettavano gli analisti. Il dato sugli occupati di ottobre (150 mila appunto) è inferiore di 300 mila unità rispetto alle previsioni della vigilia (180 mila). Il tasso di disoccupazione è salito al 3,9% (poco sopra le previsioni degli analisti che puntavano a un 3,8% ) ma allunga la striscia dei mesi sotto il 4% considerato il tetto fisiologico. Dunque in base a questi dati il mercato del lavoro negli States a ottobre ha rallentato, mettendo comunque a segno il trentaquattresimo mese consecutivo di crescita, cioè quasi tre anni di fila. I dati di ottobre, peraltro, potrebbero essere stati influenzati dallo sciopero del potente sindacato dei metalmeccanici, che ha paralizzato per settimane l’industria automobilista a stelle e strisce.
L'occhio della Fed
Lo stato di salute del mercato del lavoro è un indicatore molto importante per gli investitori che cercano di anticipare le prossime mosse della Fed, che monitora l'occupazione per verificare gli effetti della sua politica monetaria sull'economia (a differenza della Bce che ha solo il mandato sull’inflazione, la banca centrale americana deve tenere d’occhio anche l’andamento dell’occupazione). I dati di ottobre segnalano un'economia che si sta raffreddando dopo l'inattesa corsa dell'estate, e potrebbero spingere la Fed a prolungare la pausa nel suo ciclo di rialzi dei tassi di interesse, come peraltro è emerso dall’ultimo board della Fed, sebbene il numero uno Jerome Powell abbia preferito tenersi le mani libere su futuri rialzi. In realtà, gli operatori di mercato, sono orientati a scommettere su quando caleranno i tassi, non su nuovi rialzi.
Il dato sull’occupazione ha offerto la palla a Joe Biden per un po’ di autopubblicità in vista delle elezioni che si terranno tra un anno di questi tempi: «I dati sul lavoro mostrano che la Bidenomics sta facendo crescere l'economia dal basso verso l'alto. Da quando ho assunto l'incarico l'economia ha creato 14 milioni di posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione sotto il 4% per 21 mesi consecutivi, la scia più lunga da oltre 50 anni».
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