La riproducibilità del virus è cresciuta fino a 1,4 al 23 dicembre, per poi scendere a 1,26 (1,15 - 1,37) al 26 dicembre.
Non si raggiungeva questo picco da luglio scorso. La diminuzione visibile sul grafico, in corrispondenza del Natale, va in parte motivata con la drastica riduzione dei tamponi effettuati.
 
Le regioni presentano il medesimo trend di aumento dell'indice Rt, con la riduzione negli ultimi giorni attribuibile alla diminuzione dei tamponi.
 
Nel frattempo continua a crescere in modo lineare il numero dei nuovi ricoveri giornalieri, che raggiunge i 677 (dati ISS consolidati al 19 dicembre).
 
 
Questo trend fa riflettere: scorrelato dalla diffusione del virus e molto meno ripido rispetto a ottobre 2020 e marzo 2021. Eppure in crescita costante (non esponenziale). Che cosa ci protegge, trattenendo gli ingressi in ospedale, nonostante l'aumento della diffusione? Lo sappiamo ormai da mesi: i vaccini. Perchè allora vediamo comunque un aumento nei ricoveri? Perchè i vaccini "tengono", ma contemporaneamente aumentano le persone che hanno ricevuto la seconda dose ormai da parecchio tempo, per le quali quindi il vaccino perde di efficacia.
Alla luce di questi dati è quindi pienamente condivisibile la decisione annunciata lunedì dal generale Figliuolo, secondo la quale dal 10 gennaio sarà accorciato a 4 mesi dalla seconda dose il tempo di somministrazione del richiamo.
 
 
 
Fonte: elaborazione di Stefano Terna per Mondo Economico su dati Protezione civile e ISS