La nostra visione è questa: A) non s’intravede una forte crescita all’orizzonte, e perciò non si vede che cosa possa spingere le azioni al rialzo; B) non si vede che cosa possa giustificare un prezzo così alto (un rendimento così basso) delle obbligazioni dei paesi maggiori, se non B.1) la previsione di una stagnazione economica alla giapponese, e B.2) la previsione che il debito pubblico in offerta crescente sarà comunque sottoscritto nel corso degli anni a tassi molto bassi. A nostro avviso, se la previsione B.1 è credibile, la B.2 lo è molto meno. Da qui il nostro scetticismo.

Ecco gli eventi dell’ultimo mese, nella nostra lettura:

 
1) Lo stress test sulle banche europee ha mostrato che – assente una vera flessione dell’economia e assente una vera crisi del debito dei paesi periferici – le banche sono solide (sic); 2) i risultati societari negli Stati Uniti sono stati nel secondo trimestre del 2010 migliori delle aspettative, ma più per effetto del taglio dei costi che per il miglioramento dei fatturati; 3) nonostante i maggiori utili non si è registrata un’ascesa stabile dei prezzi delle azioni, ma è continuata la crescita dei prezzi delle obbligazioni (ossia la discesa dei rendimenti); 4) in altre parole, è continuata la ricerca delle attività rifugio, anche se non s’intravede che cosa possa fermare la crescita del debito pubblico, almeno in alcuni paesi; 5) le aspettative di crescita sono state riviste al ribasso negli Stati Uniti, dove c’era più ottimismo. La crescita dell’economia europea nel secondo trimestre di quest’anno è stata maggiore delle attese ed è stata trainata dalle esportazioni tedesche verso i paesi emergenti. Essa ha avuto un motore esterno, ma non uno interno, come i consumi. Perciò, non si è avuto un capovolgimento delle attese diverso da quello di una crescita modesta per il futuro; 6) il cambio dell’euro prima è balzato da circa 1,2 dollari per euro sopra 1,3, poi è sceso poco sotto 1,3. L’euro è flesso quando si pensava che l’economia europea si sarebbe afflosciata per la crisi dei paesi periferici, ossia quando si pensava che i tassi di interesse europei sarebbero stati tenuti molto bassi e molto a lungo. L’euro è salito quando si è visto che l’economia statunitense si afflosciava, ossia quando si è cominciato a pensare che anche negli Stati Uniti i tassi d’interesse sarebbero stati tenuti molto bassi e molto a lungo. Insomma, i differenziali dei tassi di interesse, che sembravano – ai tempi della crisi greca – potersi divaricare, sono stati poi ripensati come molto simili.


La nostra lettura degli eventi dell’ultimo mese non smentisce la nostra visione:
 
A) Non s’intravede una forte crescita all’orizzonte e perciò non si vede che cosa possa spingere le azioni al rialzo; B) non si vede che cosa possa giustificare un prezzo così alto (un rendimento così basso) delle obbligazioni dei paesi maggiori, se non B.1) la previsione di una stagnazione economica alla giapponese, e B.2) la previsione che il debito pubblico in offerta crescente sarà comunque sottoscritto nel corso degli anni a tassi molto bassi. A nostro avviso, se la previsione B.1 è credibile, la B.2 lo è molto meno. Da qui lo scetticismo. Non vedendo motori per l’ascesa dei prezzi delle azioni e delle obbligazioni a lungo termine, ribadiamo la nostra idea strategica secondo la quale è meglio bivaccare insieme alle obbligazioni a breve termine in euro, per aspettare che gli eventi prendano una direzione chiara. Direzione che per noi è un livello inferiore dei prezzi sia delle azioni sia delle obbligazioni a lungo termine.


Ecco le note dell’ultimo mese che giustificano le nostre asserzioni:

1) Sullo stress test delle banche europee:
http://www.centroeinaudi.it/notizie/le-banche-europee-sotto-stress-test.html
http://www.centroeinaudi.it/commenti/del-dire-le-cose-urbi-et-orbi.html
http://www.centroeinaudi.it/notizie/sono-giorni-di-gloria-per-il-sistema-bancario-europeo.html

2), 3), 4) Gli andamenti societari migliori, con le obbligazioni come rifugio, laddove non si intravede come e quando il debito pubblico sarà messo sotto controllo:
http://www.centroeinaudi.it/ricerche/la-resa-dei-conti.html
http://www.centroeinaudi.it/commenti/chi-scende-chi-sale.html
http://www.centroeinaudi.it/ricerche/le-virtu-nascoste-dellitalia.html

5) La revisione al ribasso delle aspettative di crescita negli Stati Uniti:
http://www.centroeinaudi.it/commenti/il-giardino-fiorito-della-ripresa.html
http://www.centroeinaudi.it/ricerche/un-futuro-quaresimale-/-ii.html
http://www.centroeinaudi.it/notizie/il-2011-secondo-goldman-sachs.html



Agosto 2010

    
           Stati Uniti

    
       Europa euro


Azioni / Obbligazioni

                --

              --


Obbligazioni / Liquidità

                 -

               -



Quando la previsione è di un’attività finanziaria che va molto peggio di un’altra, il giudizio è «---»; 
«--» o «-» sono giudizi meno negativi. 
Lo stesso vale con «+++» e, a scendere, con «++» o «+».



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