«Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato». È lo slogan della campagna che Federcontribuenti intende lanciare con una serie di adesivi da appiccicare su molte pompe di benzina per protestare contro i rialzi continui dei carburanti. Ad agosto non c’è stato giorno in cui in Italia la salita dei prezzi di diesel e super si sia interrotta mentre le quotazioni del petrolio sono anche scese. Ma al di là dell’operazione chiarezza che promette l’associazione dei consumatori, lo slogan dice il vero.

Oggi il 54 per cento del costo di un litro di carburante finisce nelle casse dello Stato. Solo Paesi Bassi e Grecia hanno una tassazione maggiore. Ecco come, prendendo per esempio i 2,06 euro per un litro di benzina in autostrada. Novantotto centesimi se ne vanno in accise (che il governo Draghi aveva congelato a marzo 2022), altri venti in Iva. Ventidue si disperdono in costi di distribuzione (4 centesimi al benzinaio in media). Fatta la somma si scopre che il prodotto in sé costa appena 60 centesimi. Il risultato finale è che siamo tra i Paesi più cari d’Europa.

In Islanda il pieno più caro

Secondo un calcolo che Lapresse ha realizzato con cargopedia.it il posto dove rifornirsi costa di più è l’Islanda: 2,142 euro al litro. A ruota seguono Paesi Bassi (2,067) e Norvegia (2,039). L’Italia è sesta con 1,937 euro al litro (prezzo medio). Ma prima tra tutti i grandi Paesi: la Francia è ottava (1,894), la Germania nona (1,855). Al sesto posto figura la Grecia (1,959).

Federcontribuenti ritiene che «il prezzo della benzina può calare di 20 centesimi senza conseguenze negative per le casse dello Stato». E Assoutenti nel sottolineare che la tassazione sui carburanti in Italia è tra le più alte d'Europa chiede al governo di sfruttare gli extra profitti degli ultimi mesi grazie alle tasse sui carburanti per tagliare le accise. E c’è chi come Coldiretti sposta l’attenzione sugli effetti che i continui rialzi avranno su altri beni. La ragione è semplice: in Italia l'88% delle merci che arriva sugli scaffali viaggia su strada e l'aumento di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. Secondo un'analisi del Centro Studi Divulga, il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante in Italia è pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di Paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro). Con effetti sulla competitività delle imprese: la spesa della logistica risulta superiore dell'11% rispetto alla media europea.

In Puglia i costi più alti

Ecco l’ultimo quadro dei prezzi in base all’aggiornamento del Mimit. La benzina, formula self, sulla rete autostradale ha un prezzo medio di 2,019 euro al litro. Il 14 agosto era di 2,015 euro. Il gasolio self, sempre in autostrada è a 1,928 (1,921 alla vigilia di Ferragosto), il Gpl servito è stabile a 0,842 euro come il metano a 1,528 euro. Guardando alla verde in modalità self, fra le regioni il prezzo medio più alto è in Puglia a 1,969 euro a litro e la meno cara nelle Marche (1,924 euro al litro). Subito dopo la Puglia i prezzi più alti si applicano sulla verde in modalità self in Calabria (1,967 euro al litro), Basilicata (1,966), Liguria (1,965) e Sardegna (1,962). Complessivamente la media dei prezzi sulla rete nazionale dei carburanti vede per la benzina di 1,937 euro al litro e per il diesel di 1,836 euro al litro. Ma non mancano casi clamorosi come alla stazione di servizio di Villoresi ovest sulla A8 dove si è arrivati a oltre 2,7 euro per un litro di benzina.

Il ministro Urso: non si cambia

Il governo Meloni sembra intenzionato ad andare avanti senza cambiare strategia anche se alla prova dei fatti il tentativo del ministro Adolfo Urso di tenere sotto controllo i prezzi con un'operazione definita 'trasparenza' che, tra le altre cose, ha imposto i cartelloni dei prezzi nei diversi distributori, è miseramente fallita. Alla fine comunque questi aumenti in serie – che qualcuno ha già ribattezzato una tassa sulle vacanze - porteranno benefici alle casse dello Stato: più di due miliardi secondo gli ultimi calcoli. Quanto il tesoretto che dovrebbe garantire la tassa sugli extraprofitti alle banche.