Elettrica? No, grazie. In Italia l’auto del futuro stenta. La conferma arriva dagli ultimi dati sul mercato europeo. “Boom di auto elettriche” titolano le agenzie. Ma non da noi, dove non ci si schioda dal 4 per cento. Anzi, pure qualcosa in meno. Secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei, a maggio sono state vendute 1.121.644 auto, il 18,2% in più di dodici mesi prima. Il consuntivo dei primi cinque mesi dell'anno chiude con 5.323.630 immatricolazioni che significa una crescita del 17,4% rispetto all’anno prima nell’area che comprende i Paesi dell’Unione Europea, il Regno Unito e i Paesi dell’Efta cioè Norvegia, Svizzera, Islanda e Lichenstein. Insomma, il mercato europeo. E in questo mercato volano le vendite di auto elettriche. L'Acea sottolinea che la quota ha superato il 13% del mercato, in fortissima crescita rispetto al 2022, con un totale di circa mezzo milione di auto immatricolate da inizio anno. Tra i primi cinque mercati dell'Europa Occidentale, il risultato migliore lo registra il Regno Unito con una quota delle full electric che tocca il 15,7%, seguito da Germania e Francia (entrambe al 15%). In fondo alla classifica delle vendite dell’auto del futuro la Spagna (4,6%) e l'Italia (3,8%). In realtà per il nostro Paese è la conferma di un trend.
La ricetta di Promotor
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor ha una sua spiegazione: «I prezzi in Italia sono più alti e gli stipendi medi più bassi». E aggiunge: «Poiché per ora non si prevedono riduzioni significative dei prezzi delle vetture elettriche e tantomeno un recupero dei livelli medi delle remunerazioni italiane e spagnole rispetto agli standard europei, la conseguenza è che in Italia e anche in Spagna, se si vuole tenere il passo della transizione all'elettrico occorrono incentivi molto più elevati e molto più efficaci di quelli fino ad ora adottati». Va meglio alle auto ibride. Le vendite hanno raggiunto quota 35 per cento, ma sono considerate poco incisive nella riduzione delle emissioni.
In ogni caso anche e le elettriche piacciono ancora poco, le quattro ruote sono sempre nei sogni degli italiani. Secondo uno studio di Aniasa e Bain & Company sulla mobilità degli italiani l’auto rimane il mezzo preferito per gli spostamenti abituali per il 72% del campione. E’ il mezzo prescelto per muoversi nelle grandi città, seguito, a distanza, dal trasporto pubblico, mentre le forme di mobilità complementare come car sharing, bicicletta, taxi, e monopattini hanno fatto registrato percentuali decisamente basse. Anche se il 15% degli intervistati è disposto ad utilizzare la bicicletta di più rispetto al passato. Ma più che l’ambiente per il risparmio che ne deriva per il portafoglio. E proprio complice l’incerto quadro economico, secondo il sondaggio, sei italiani su dieci hanno deciso nell’anno passato di posticipare il cambio della vettura. Tra chi invece un’auto nuova l’ha comprata, la preferenza va alla Volkswagen. La casa tedesca cresce del 20,2% a maggio e di oltre il 24% da gennaio. Stellantis a maggio registra un risultato in lieve calo (-0,5%), mentre da inizio anno cresce del 7%. Nel mercato totale, auto e veicoli commerciali insieme, Stellantis è prima in Francia e in Italia, sia a maggio sia nei 5 mesi. Nel 2023, la Peugeot 208 è la più venduta in Francia, mentre la Fiat Panda è in testa in Italia.
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