Serve un sussulto civico. Poniamoci delle domande. Dopo i tragici fatti dello scorso fine settimana culminati con l’assassinio feroce e impietoso di Giulia Cecchettin, non si tratta solo di parlare di patriarcato, benché questa cultura - anche ecclesiale - abbia grandi responsabilità.
Esiste una sfida educativa che scuola, famiglie, professioni e imprese non possono eludere: bisogna ricostruire una rete forte di buone relazioni, etiche, basate su una comunicazione che faccia dell’ascolto il driver principale. E in cui la donna deve oggettivamente avere un ruolo riconosciuto, cittadinanza piena, altro che quote rosa, foglia di fico per continuare con gli stessi metodi.
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