Mi soffermo sulle Montagne. In Italia ne abbiamo di bellissime. Alle prese con la terribile sfida del climate change, che vorrà dire - nei prossimi mesi - fare i conti con la siccità oltre che con temperature sempre più alte. Rifletto così ad alta voce, pensando ad alcune zone alpine: ci si accontenta della redditività che portano in pochi mesi all'anno le piste innevate, lo sci e il loro indotto. E poi via, a svernare ai Caraibi e alle Maldive. Liberissimi, ovviamente. Ma - alla fine - è un modo serio di voler bene alle terre alte? Non bisognerebbe impegnarsi pancia a terra con le comunità locali per destagionalizzare e trovare nuove e creative opportunità anche per il periodo estivo?
Seconda riflessione, che mi attirerà le antipatie di molti. Siamo il Paese dei mille campanili, d'accordo. Ma la frammentazione estrema dei Comuni non aiuta. Non bastano le buone intenzione dei Comuni che si uniscono. Servirebbe un'opportuna e igienica semplificazione amministrativa per renderci più competitivi. Sarà mai possibile? Che ne pensate?
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