Dalla cerimonia di apertura della conferenza sulla politica monetaria di Francoforte, Christine Lagarde, numero uno della Bce, fa il punto sul costo del denaro:«Sulla base della nostra valutazione attuale, riteniamo che i tassi d'interesse chiave della Bce abbiano raggiunto livelli che, se mantenuti per una durata sufficientemente lunga, contribuiranno in modo significativo al ritorno tempestivo dell'inflazione al nostro obiettivo a medio termine». Una frase che pare contenere una buona notizia (potrebbero non esserci altri rialzi nei prossimi mesi perché il livello dei tassi è quello giusto) e un'altra meno positiva e forse la più attesa o temuta: questo livello dei tassi durerà a lungo. Perché raggiunto l'apice per i tassi ora non resta che aspettare che la cura faccia effetto. Ecco, ma non si capisce quanto durerà la terapia. Ed è la cosa che pesa di più tra gli operatori. Infatti i mercati sono molto nervosi e improntati al ribasso. Ma Lagarde non si è sbilanciata: «Le decisioni future della Bce continueranno ad essere basate sui tre criteri dell'outlook dell'inflazione, delle dinamiche dell'inflazione di fondo e sulla forza della trasmissione della politica monetaria»garantendo che i tassi d'interesse«siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario».

 
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Proprio il rischio di tassi alti a lungo sta avendo effetti importanti sul mercato obbligazionario. Il rendimento del Btp decennale italiano ha toccato, per la prima volta da novembre 2012, la soglia del 5%, in un contesto di vendite generalizzate sul mercato obbligazionario, messo sotto pressione proprio dalla prospettiva - ribadita da Lagarde a Francoforte -  di un lungo periodo di tassi alti. Poi stamattina è tornato sotto la soglia del 5%, con un rendimento al 4,93%. Ma non vanno troppo meglio neanche i titoli tedeschi,. Lo spread con il Bund tedesco, il cui rendimento è salito per la prima volta al 3% dal 2011, si attesta a 198 punti base. E oltreoceano va anche peggio. Negli Stati Uniti, i tassi dei Treasuries con scadenza dai 5 anni e oltre hanno stabilito un nuovo record: non pagavano interessi cosi alti da 16 anni.