Si potrebbe parafrasare il grande attorer napoletano Eduardo De Filippo: "Chi ha avuto, ha avuto. Chi ha dato ha dato Scurdammoce il Superbonus". Il governo non ha in programma nuove proroghe del Superbonus al 110%. Parola del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al question time alla Camera.«Non è intenzione del governo - ha chiarito - procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute». E poi, quasi a rincarare la dose: «Se da una parte la stima dell'impatto macro-economico del superbonus 110% è incerta, dall'altra la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def. Valga un dato per tutti: misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente. Prime, seconde, terze case, al mare, ai monti, di ricchi e di poveri e anche sei castelli». E la pietra tombale è arrivata dalla premier Giorgia Meloni: «Il costo del superbonus è stato scaricato da Conte sui governi che sono venuti dopo. Centoquaranta miliardi, il costo di quattro manovre. Ho sentito dire che il Pil nel 2021 è andato all'11%, non è esattamente così, è stato quello che viene chiamato il rimbalzo del gatto morto. La verità è che questa misura è costata oltre 2 mila euro a persona, per ristrutturare meno dl 4% del patrimonio italiano, perfino castelli».
Un uno-due che ha preoccupato non poco l'Ance, l'associazione dei costruttori. La presidente Federica Brancaccio: «Reputiamo questo un governo responsabile, escludiamo che possa abbandonare famiglie e imprese incolpevoli. Quella del ministro dell'Economia è una chiusura sulle forme attuali, ma mi sembra anche si stiano interrogando su quella che può essere una soluzione, magari in un'altra formula». E sulla proroga richiesta per i condomini, la numero dell'Ance ricorda che è solo per i lavori già in corso, anche per non vanificare quanto fatto finora. Il rischio altrimenti è di avere scheletri in giro per le città». Un passaggio dell'Ance è stata anche dedicata alla storia del mercato dei crediti legati al Superbonus, che Giorgetti sostiene sia ripartit dopo il blocco degli ultimi mesi.«Non ci risulta sia così o almeno non in misura statisticamente rilevante» sottolinea l'associazione dei costruttori. E aggiunge: «Siamo favorevolissimi ad accertare la bontà dei crediti, tutto quello che accerta la bontà dei crediti e la veridicità dei lavori va benissimo per noi. Ma oggi c'è già di tutto», notando che «della promessa piattaforma non si ha più notizia».
© Riproduzione riservata