Il valore di indice di riproducibilità Rt aggiornato al 13 gennaio, è pari a 0.92 con intervallo di confidenza 0.83-1.04. Anche se l’intervallo di confidenza non ci consente ancora di dichiarare il rientro sotto il valore critico di 1, guardando al grafico possiamo dire che:

  • Rt ha smesso di crescere il 2 gennaio
  • è rimasto costante a 1,13 per 6 giorni, fino al 7 gennaio
  • per poi iniziare a diminuire fino ad oggi.

Leggiamo invece commenti allarmanti sui nuovi casi che sono in aumento per la seconda settimana consecutiva. In termini numerici vengono confrontati questi numeri:

  • 90.752 nuovi casi tra il 23 e il 29 dicembre
  • 114.144 nuovi casi tra il 30 dicembre e il 5 gennaio ( + 26% )
  • 121.263 nuovi casi tra il 6 gennaio e il 12 gennaio ( + 6% )
Confrontare i totali settimana su settimana è equivalente a calcolare la media a sette giorni del totale casi (tra l’uno e l’altro calcolo passa solo un diviso 7): rieccoci con le medie che portano ritardo e fanno pubblicare come se fossero oggi i casi in aumento due settimane fa.

Proviamo invece a vedere il dato giornaliero al 31 dicembre, ripulito dal rumore con la regolarizzazione di Tikhonov (proposta da noi qui a Novembre):

La linea blu rappresenta il dato originale con la tipica stagionalità settimanale, mentre quella verde rappresenta il trend calcolato giornalmente. La banda di confidenza sulla destra indica l’incertezza dovuta al non sapere quanti saranno i casi di domani.

Si può chiaramente vedere come l’incremento dei casi giornalieri fosse già visibile dal 31 dicembre.

Analogamente, correndo in avanti fino ad oggi, possiamo vedere che la crescita dei casi si è fermata il 6 gennaio e, anche nella peggiore delle ipotesi, ad oggi il valore è costante:

Ecco perchè possiamo affermare in tempo reale che la diffusione sta frenando.
Fonte: elaborazione di Stefano Terna per Mondo Economico su dati Protezione civile e ISS