Mentre pubblichiamo il nostro calcolo dell'indice Rt che al 22 gennaio si attesta su un valore prossimo allo 0,8, ha tardato di un giorno la pubblicazione dell’usuale report settimale ISS con l’indicazione del valore Rt ufficiale, relativo a tre settimane passate. Analogamente la conferenza stampa del venerdì sui dati di monitoraggio è stata sostituita da un succinto commento di Gianni Rezza che cita solo incidenza e terapie intensive, sorvolando sull’indice Rt.

Tutto questo in concomitanza del ricorso della Lombardia sulla precedente collocazione in zona rossa, che porta il calcolo dell’Rt al centro della disputa, con il TAR che si pronucerà lunedì 25 in attesa di ulteriori verifiche sui dati epidemiologici.

In queste ore infatti l’ISS ha prodotto una nota specifica sui dati della Lombardia: “Relazione ISS: Implicazione tecnica della nuova disponibilità di dati relativi ai casi di infezione confermata da virus SARS-CoV-2 sintomatici notificati dalla Regione Lombardia"

La nota offre uno spaccato interessante sui flowchart che decidono se domani potremo uscire di casa o no.

In grande sintesi si suddivide in quattro passaggi:

  1. Le motivazioni che hanno collocato la Lombardia in zona rossa la settimana scorsa, sulla scorta dei dati della settimana 4-10 gennaio, consolidati il 13 gennaio;
  2. la rettifica a posteriori di tali dati, prodotta dalla regione il 20 gennaio, che porta ad un ricalcolo dell’indice Rt da 1,4 a 0,88; anche se Letizia Moratti dice su Repubblica che i dati non sono stati rettificati, ma rivalorizzati, la sostanza non cambia;
  3. nonostante la rettifica dell’Rt la Lombardia sarebbe comunque stata collocata in zona rossa, a causa degli altri due indicatori, in particolare l’indicenza con trend in crescita
  4. quindi rischio alto, ma “in presenza di uno scenario di tipo 1” (cioè bassa trasmissibilità), ovvero tutto e il contrario di tutto, con buona pace del flowchart.
Noi abbiamo tre osservazioni:

La prima. Ricordiamoci che l’Rt spacciato per corrente è sempre quello calcolato su dati di 3 settimane prima, in questo caso tra il 23 dicembre e il 30 dicembre. Il primo passaggio dei flowchart richiede di incrociare questo dato con il trend dell’incidenza calcolato tra il 4 e il 10 gennaio. Non ha senso mettere insieme due dati storicamente così lontani.

La seconda. La Regione Lombardia ha rettificato il dato dei nuovi positivi per data inizio sintomi, producendo una variazione catastrofica nel valore di Rt. E come ci si sbaglia? Continuiamo a sostenere che l’utilizzo di un dato così tanto suscettibile a errori di inputazione produca a valle grandissima incertezza sul metodo decisionale. L’ISS continua a barricarsi dietro alla letteratura per sostenere l’utlizzo della data inizio sintomi. È evidente che, oltre ai ritardi, questo metodo non faccia che alimentare incertezza e polemiche.

La terza. Il nostro calcolo, ostinatamente per data notifica. Riavvolgiamo il tempo, andiamo sul repository della Protezione Civile, e prendiamo i dati della Regione Lombardia al 13 gennaio congelati e non rettificati.

Ecco l’indice Rt come lo si sarebbe potuto calcolare al 13 gennaio:

0,93 con intervallo di confidenza 95% tra 0.77 e 1.07.

Vicinissimo, dunque, al valore di 0,88 ricalcolato dopo le rettifiche dei numeri, ma con grande risparmio di tempo, risorse e polemiche, e con la possibilità di produrre decisoni rapide e coerenti.

Per concludere. Ecco anche l’incidenza per data notifica, altro responsabile della collocazione in zona rossa: il trend è effettivamente in crescita del 17% da 132 del 4 gennaio a 155 del 10 gennaio. Va però ricordato che l’incidenza è un dato molto suscettibile rispetto ai tamponi e che pertanto nella valutazione dei criteri andrebbe pesato meno rispetto all’indice Rt, soprattutto considerando che il periodo traguardato dal calcolo comprende ponti e festività dell’Epifania che sicuramente influiscono sul numero di tamponi e quindi di rilevamento dei casi.

Non sarà facile il compito del TAR che dovrà ripercorrere tutti questi ragionamenti e verificarli puntalmente. E comunque nel frattempo la Lombardia ha passato una settimana in zona rossa, a poco vale che da domani sarà nuovamente arancione.

Il nostro contributo, con tutto il codice e i calcoli si trova qui: calcoli Lombardia

Fonte: elaborazione di Stefano Terna per Mondo Economico su dati Protezione civile e ISS