L'indice di riproducibilità Rt aggiornato al 18 febbraio mostra un lieve rimbalzo a 0,73 (0,68 - 0,78), dopo la ripida discesa delle settimane passate.
 
Il dato dei nuovi ricoveri giornalieri conferma parallelamente il calo della pericolosità del contagio, con i ricoveri che continuano a diminuire da un mese a questa parte, per raggiungere i 754 nuovi ingressi giornalieri (dati ISS consolidati al 13 febbraio e elaborati per rimozione del rumore e stagionalità). Se confrontiamo lo stesso dato a febbraio 2021 notiamo che un anno fa stavamo affrontando un trend esattamente inverso, di crescita, faticosamente controllata tramite gli interventi di contenimento che puntavano a intervenire sulla diffusione del contagio. Osservando i ricoveri in sovrapposizione all'indice Rt si può notare come l'ondata di contagi che abbiamo appena attraversato sia stata gestibile "fisiologicamente", senza il ricorso alle misure dell'anno passato:
 
 
 
I vaccini ci stanno riportando alla normalità.
 
Una conclusione simile può anche essere ottenuta dal calcolo del'indice Rt per Regione. In particolare, l'intervallo di confidenza con cui riusciamo a calcolare l'Rt regionale è un buon indicatore della qualità dei dati che vengono raccolti: più è basso, più significa che il processo di identificazione dei casi si svolge senza difficoltà, a confermare la riduzione della pressione sul sistema sanitario. Nel grafico seguente, quasi tutte le regioni, ad esclusione di Calabria, Molise, P. A. Bolzano, Sardegna e Valle d'Aosta, hanno un errore medio di calcolo dell'indice Rt inferiore a 0,2:
 

 

Chiudiamo con l'andamento dell'indice Rt per tutte le regioni, che rispecchia l'andamento nazionale:

 
Fonte: elaborazione di Stefano Terna per Mondo Economico su dati Protezione civile e ISS