L’Rt nazionale che calcoliamo su Mondo Economico è a 1,04 (0,91 - 1,16), con la parte bassa dell’intervallo di confidenza che annuncia una flessione verso il basso.

Proseguiamo il monitoraggio di tutte le regioni, includendo le regioni assenti nell’ultimo calcolo, a seguito di una prima calibrazione del nostro metodo per la gestione delle regioni più irregolari nella rilevazione dei dati. Questi i dati aggiornati a ieri 14 aprile:

  • Abruzzo: 1,22 (0,86 - 1,63)
  • Basilicata: 1,74 (1,32 - 2,17)
  • Calabria: 1,53 (1,35 - 1,73)
  • Campania: 1,22 (1,07 - 1,37)
  • Emilia-Romagna: 0,95 (0,84 - 1,06)
  • Friuli Venezia Giulia: 0,81 (0,65 - 0,99)
  • Lazio: 0,96 (0,84 - 1,09)
  • Liguria: 0,97 (0,80 - 1,14)
  • Lombardia: 0,87 (0,74 - 1,00)
  • Marche: 1,12 (0,91 - 1,34)
  • Molise: 3,13 (1,95 - 4,49)
  • A. Bolzano: 0,64 (0,44 - 0,86)
  • A. Trento: 1,08 (0,78 - 1,39)
  • Piemonte: 0,80 (0,70 - 0,91)
  • Puglia: 1,03 (0,87 - 1,20)
  • Sardegna: 1,50 (1,26 - 1,76)
  • Sicilia: 1,56 (1,05 - 2,19)
  • Toscana: 1,05 (0,95 - 1,15)
  • Umbria: 0,82 (0,62 - 1,04)
  • Valle d'Aosta: 1,02 (0,76 - 1,29)
  • Veneto: 0,99 (0,87 - 1,12)

Continua la nota di cautela nella lettura dei dati della Sicilia, per la quale per diverso tempo sarà difficile produrre un Rt stabile, viste le vicende di cui i dati sono rimasti vittime.

Nel frattempo le regioni entrano in possesso dei nuovi dati ufficiali, che saranno pubblicati venerdì. In particolare oggi le regioni vedono per la prima volta l’Rt relativo al periodo 24 marzo - 7 aprile. Come anticipa Repubblica, dai dati ufficiali risultano 11 regioni da zona gialla, ma l’ultimo DPCM ha sospeso le zone gialle fino a inizio maggio.

Quindi entriamo in zona gialla “virtuale”, sarebbe stata gialla, ma visto che dei due parametri principali su cui basiamo le decisioni, l’Rt è in ritardo e l’incidenza è inaffidabile, meglio aspettare ancora po’. Magari nel frattempo gli effetti delle misure attuate fino ad oggi saranno svaniti del tutto e torneremo direttamente in zona rossa.

Di fronte a tutto ciò, ci pare del tutto inaccettabile che le istituzioni, Ministero della Sanità e Istituto Superiore di Sanità, continuino a produrre dati che a questo punto sembrano completamente inutili, senza prendere in considerazione metodi più rapidi e quindi più efficaci, il nostro tra gli altri, solo perchè ci si deve attenere strettamente alla letteratura. Dopo più di un anno?

 

 

Fonte: elaborazione di Stefano Terna per Mondo Economico su dati Protezione civile e ISS