I dati ufficiali pubblicati venerdì dall’Istituto superiore di Sanità ci dicono che l’indice Rt nel periodo 7 aprile - 20 aprile è salito a 0,85 rispetto allo 0,81 del periodo precedente (dal 31 marzo al 13 aprile). Ricordiamoci che le riaperture sono iniziate il 26 aprile, e pertanto non può esserci nessun nesso di causalità tra le zone  gialle e l’incremento di Rt pubblicato ieri.

Guardando al dato in tempo reale, constatiamo invece che nei 5 giorni successivi alle riaperture l’indice è diminuito da 0,94 del 26 aprile a 0,91 (0,85 - 0,98) calcolato sui dati al 30 aprile. Il monitoraggio in tempo reale ci dice che stiamo procedendo al di sotto della soglia critica di 1.

A proposito di monitoraggio, il 26 aprile il Corriere ha diffuso la notizia di uno “studio segreto” con il quale Stefano Merler (Fondazione Bruno Kessler) avrebbe informato il CTS sugli scenari che potrebbero presentarsi a seguito delle riaperture.

Secondo la sintesi, decisamente sbrigativa, del Corriere, lo studio riporta gli esiti di alcune simulazioni eseguite partendo dall’indice Rt di 0,81 relativo al 7 aprile e proiettando i dati fino al 15 luglio, per giungere a due conclusioni principali. La prima: che se l’indice Rt dovesse aumentare, aumenteranno nuovamente i deceduti, con alcune previsioni al 15 luglio. La seconda: che se avessimo rimandato le riaperture di altre due settimane, allora i deceduti al 15 luglio sarebbero stati molti meno.

Non abbiamo modo di verificare queste conclusioni perché lo studio è rimasto segreto, il che è inaccettabile, visti gli impatti che ha avuto o potrà avere sulla vita di milioni di persone. Chiediamo quindi a Fondazione Bruno Kessler e a Stefano Merler di pubblicarlo, in modo che possa essere approfondito e verificato dalla comunità scientifica.

Quanto poi al fatto che il Governo e il CTS si rifacciano a questo tipo di studi, siamo del tutto d’accordo sulla necessità di monitorare costantemente la situazione, ma, prima di lanciarsi in previsioni in avanti di 3 mesi nel futuro, non sarebbe il caso di “aggiustare” il metodo di calcolo dell’Rt ufficiale, che dopo un anno, continua a dare risultati con 3 settimane di ritardo?

Ecco i risultati a livello regionale del calcolo di Mondo Economico, basato sui nuovi positivi per data notifica, disponibile con tre settimane di anticipo sul calcolo ufficiale e sistematicamente coerente con quest’ultimo.

Rileviamo 15 regioni con Rt inferiore a 1, 4 con valore stabile su 1 e 2 con indice superiore a 1:

  • Abruzzo: 0,84 (0,66 - 1,03)
  • Basilicata: 0,88 (0,66 - 1,10)
  • Calabria: 0,90 (0,77 - 1,04)
  • Campania: 1,00 (0,91 - 1,09)
  • Emilia-Romagna: 0,98 (0,89 - 1,09)
  • Friuli Venezia Giulia: 0,49 (0,34 - 0,65)
  • Lazio: 0,88 (0,80 - 0,97)
  • Liguria: 0,88 (0,74 - 1,01)
  • Lombardia: 0,94 (0,86 - 1,03)
  • Marche: 0,90 (0,75 - 1,05)
  • Molise: 1,14 (0,61 - 1,72)
  • A. Bolzano: 1,14 (0,78 - 1,51)
  • A. Trento: 0,88 (0,65 - 1,12)
  • Piemonte: 0,87 (0,75 - 0,98)
  • Puglia: 0,91 (0,80 - 1,02)
  • Sardegna: 0,84 (0,71 - 0,98)
  • Sicilia: 0,78 (0,60 - 0,96)
  • Toscana: 0,84 (0,75 - 0,93)
  • Umbria: 1,03 (0,78 - 1,29)
  • Valle d'Aosta: 1,02 (0,72 - 1,32)
  • Veneto: 0,83 (0,75 - 0,93)

Fonte: elaborazione di Stefano Terna per Mondo Economico su dati Protezione civile e ISS