Un paniere ad hoc per calcolare gli effetti dell’inflazione sugli indennizzi assicurativi no motor. È la proposta che Adriano Celenza, consigliere delegato di Assiprovider, ha lanciato dal convegno «Inflazione e assicurazioni. Lo scenario macroeconomico, le cause dell’incremento dei costi dei sinistri e riflessi sui premi» organizzato a Milano al Palazzo delle Stelline nell’ambito dei panel di Mondo economico. «Abbiamo un paniere dell’Istat con 1800 voci, compresa la friggitrice ad aria, ma si fatica a tirare fuori un dato corretto su quanto l’inflazione incida sensibilmente sulle centinaia di indennizzi che ogni giorno come provider ci troviamo a dover calcolare – spiega Celenza – Perché l’Istat tiene in considerazione il costo di un saturimetro ma non considera che i ponteggi sono passati da 8 a 24 euro al metro quadrato. Oppure quanto pesa il rincaro della benzina sulle trasferte degli artigiani che lavorano al nostro servizio. Per questo vorremmo, magari affidandoci a un istituto terzo, creare un paniere di riferimento per i sinistri che consenta di calcolare con precisione l’indice inflattivo nel settore specifico dei rami elementari».

«Niente trucchi stile produttori di pasta»

Della necessità di ridiscutere di premi ha parlato anche Alessandro Chiari, presidente di Assiprovider, riassumendo la breve storia dell’associazione che riunisce 23 società che offrono servizi alle compagnie di assicurazioni nei settori delle perizie, della riparazione diretta e delle bonifiche, dell’audit e della formazione. In pratica, buona parte del mercato dei sinistri non legata al mondo dei motori. «C’è da parte nostra il massimo interesse a combattere la speculazione ma è necessario tener conto di quello che è un fenomeno reale dell’ultimo anno: la crescita dei prezzi. Per noi è fondamentale mantenere alta l'efficienza del servizio e la qualità senza dover ricorrere a strategie come quelle di alcuni produttori di pasta che hanno mantenuto lo stesso costo di dodici mesi fa ma hanno ridotto la quantità da 500 a 400 grammi per scatola”. Trovando in Emanuele Costa della Boston consulting group  un alleato su “una maggiore tempestività nell’adeguamento dei prezzi».

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Un tema quello dei costi toccato anche da Umberto Guidoni, co-direttore generale dell’Ania, l’associazione che riunisce buona parte delle assicurazioni nazionali: «Nel paniere Istat, a dicembre 2022, l'Rc auto è l'unica voce ancora in calo nonostante un'inflazione tornata ai livelli degli anni '80. Non solo. Nell'ultimo decennio, dal 2012, i premi Rc auto sono calati del 30 per cento per effetto soprattutto di azioni di efficienza nei servizi da parte delle compagnie assicuratrici e grazie a riforme strutturali come quella sulla definizione dei risarcimenti per le microlesioni».  Guidoni poi ha sottolineato anche un altro aspetto: «Sul fronte no motor il clima di incertezza legato a eventi imponderabili come la guerra in Ucraina  e l'epidemia di Covid hanno contribuito a far crescere negli italiani il bisogno di protezione. La sottoscrizione di premi è cresciuta dell'11%».

«L'information tecnology contro lo choc inflazione»

Ad aprire gli interventi dell’incontro moderato dal direttore di Mondo Economico Francesco Antonioli è stato Riccardo Cesari, consigliere Ivass, l’istituto che vigila sul mercato assicurativo italiano, per garantirne la stabilità e tutelare il consumatore che ha sottolineato come in Italia manchi “un’educazione assicurativa”. Attraverso una serie di slide (disponibili cliccando qui) ha messo a confronto l’inflazione di oggi con quella a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, ha spiegato perché nel 2022 non ci sia stato alcun porto sicuro per gli investimenti con cali sia nelle obbligazioni (-24% per i Btp), sia nelle azioni (-12%), ha dimostrato come ci sia stato un forte calo delle polizze Rc auto e per contro un incremento altrettanto sensibile delle sottoscrizioni nei settori infortuni, malattie e nelle polizze di responsabilità generale, quelle che insomma tutelano il patrimonio dell’assicurato dal rischio di dover pagare i danni a terzi a causa di una condotta colpevole. Ha indicato nell’information technology la carta che può «permettere di assorbire rapidamente lo shock legato all’inflazione».

D'inflazione ha parlato anche Giuseppe Russo, direttore del Centro Einaudi, sottolineando che nell’ultimo anno ha avuto l’impatto di una manovra da 500 miliardi. Tanti ne sono stati bruciati all’altare del caro vita. Togliendo una bella fetta ai 1700 miliardi di ricchezza finanziaria messa insieme negli ultimi dieci anni.  Colpendo tra l’altro di più i poveri dei ricchi. Per questo Russo ha sottolineato che «la severità della Bce è necessaria», pronosticando realisticamente almeno due anni e mezzo prima che si riesca a tornare al tasso del 2%, vero obiettivo della Banca centrale europea.

Investire, innovare, crescere

Antonio Calabrò, presidente della Fondazione Assolombarda e Museimpresa, ha insistito perché si sfrutti la crisi per «investire, innovare, crescere», scommettendo su «più Europa, soprattutto un’Unione più compatta, votata a una forte politica industriale». 

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Umberto Bocchino, professore ordinario di Economia aziendale all’università di Torino ha giudicato in salute le compagnie assicurative, «sicuramente in grado di reggere l’impatto dell’inflazione». E ha aggiunto: «Meriterebbero più attenzione dal mondo della finanza e degli investitori. Le quotazioni di Borsa non rispecchiano appieno il loro valore». Con un unico appunto: «Lo dico da anni ma ormai è più che mai urgente, come ha sottolineato anche l’economista Russo, che i cda delle compagnie affrontino la crisi demografica del Paese. Non possiamo permetterci un futuro senza giovani».

L'Arma in campo contro le frodi

Ma si è anche parlato di frodi e truffe. Lo ha fatto Antonio Coppola, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Milano, sottolineando come «da tempo l’Arma sia impegnata con sezioni dedicate nella lotta agli illeciti nel mondo delle assicurazioni». Quasi un assist per Celenza che accanto al paniere per i sinistri ha lanciato un’altra proposta di Assiprovider: un tavolo con forze dell’ordine e gli uffici antifrode delle compagnie per combattere le frodi – anche del singolo assicurato – che sempre più spesso vengono tentate.