Anni fa, creando un polverone, l'ex ministro Tommaso Padoa Schioppa sostenne che pagare le tasse «è una cosa bellissima». Penso sia vero se si guarda al patto tra Stato e cittadini che riguarda la fiscalità e che sta nei nostri valori costituzionali: dò una parte dei miei redditi alla Cosa Pubblica affinché possano esserci servizi di cui tutti possiamo beneficiare. Ospedali, scuole, strade e quant'altro.

I problemi nascono quando s'innesca un cortocircuito. Quando facciamo i furbetti (dallo scontrino fiscale non emesso in avanti), soprattutto a motivo di una scarsa edicazione civica e finanziaria. Certo, il denaro va poi bene amministrato. Ma serve anche una giustizia tributaria che si adegui a questo spirito. Invece, sovente, il sistema s'ispira a una presunzione di consapevolezza del contribuente (spesso non l'evasore totale, ma colui che già paga) e a trattative da suk con l'Agenzia delle Entrate. C'è da sperare che le riforme da mettere in campo ne tengano conto per il nostro futuro.