Non è come occuparsi di Giambruno ragionare di Olimpiadi invernali 2026. Tuttavia, il senso di vergogna è il medesimo considerando quanto sta accadendo a livello internazionale. Eppure, una parola va detta sulla questione della pista da bob per Milano-Cortina, anche perché riguarda il nostro immediato futuro. Assodato che a Nord-Est non si farà, ma è mai possibile che piuttosto che trovare una soluzione di buon senso (per l'Italia, dico, per il nostro territorio e il nostro turismo) arriviamo a pensare di portare la competizione all'estero?

Premesso che esiste un colpo di genio all'origine - orchestrato dall'allora sindaca di Torino e dalla sua ciurma pentastellata con cui diceva no alla qualunque - e assodato che nell'Italia dei mille campanili piuttosto che ritornare nelle Alpi piemontesi ci si spara negli attributi, p.q.m. (per qual motivo) lorsignori decisori pubblici e privati si ostinano ad avversare l'ipotesi di Cesana? Che, detto tra noi, sussurrato a mezza voce per non farci sentire, potrebbe anche essere un'occasione di riscatto per l'alta Valle di Susa (e non solo) con cui impostare un progetto serio che non riproduca una cattedrale nel deserto?

Indignazione inutile, temo. Ma non perdiamoci d'animo, che ci sono questioni più gravi cui dedicare attenzione.