L’ultimo dato ufficiale di Rt pubblicato dall’ISS venerdì, relativo al 15 giugno, scende a 0,63 (qui la nostra “previsione” di due settimane fa).
Purtroppo nel frattempo l’indice nazionale aggiornato a domenica 4 luglio cresce a 1,11 (0,98 - 1,25), tornando sopra al valore critico di 1 per la prima volta dal 17 marzo. Viene quindi confermato il trend di risalita individuato dal nostro metodo la settimana scorsa.
Nonostante i numeri regionali siano sempre molto piccoli in termini assoluti, proponiamo di seguito il calcolo dell’Rt per tutte le regioni. L’interpretazione del dato va fatta guardando l’intervallo di confidenza, che è molto ampio nelle regioni con pochissimi casi in assoluto, come la Sardegna che registra 13 casi medi negli ultimi 7 giorni (Molise, Valle d’Aosta e P.A. Trento sono escluse perché hanno media di casi giornalieri inferiore a 5). Ciononostante il trend di risalita dell’indice di riproducibilità è confermato in 12 regioni.
Seguono i dati puntuali di media dei nuovi casi e incidenza a 7 giorni per tutte le regioni:
Regione | Media Nuovi Casi ultimi 7 giorni | Incidenza ultimi 7 giorni |
Abruzzo | 27 | 15 |
Basilicata | 8 | 10 |
Calabria | 25 | 9 |
Campania | 106 | 13 |
Emilia-Romagna | 51 | 8 |
Friuli Venezia Giulia | 12 | 7 |
Lazio | 65 | 8 |
Liguria | 10 | 5 |
Lombardia | 118 | 8 |
Marche | 25 | 11 |
Molise | 1 | 3 |
P.A. Bolzano | 6 | 8 |
P.A. Trento | 5 | 6 |
Piemonte | 28 | 5 |
Puglia | 37 | 7 |
Sardegna | 13 | 6 |
Sicilia | 116 | 17 |
Toscana | 43 | 8 |
Umbria | 6 | 5 |
Valle d'Aosta | 2 | 11 |
Veneto | 49 | 7 |
L’incremento accentuato dell’indice Rt è coerente con l’aumento di nuovi casi giornalieri che ha iniziato a manifestarsi in Italia dalla settimana scorsa:
Si può notare come i metodi di rimozione della stagionalità (linea verde) e di smoothing dei dati che applichiamo, permettano di individuare l’inversione di trend (linea arancione), pur in mezzo a dati originali molto rumorosi (linea blu).
Vista la ripresa dei nuovi casi, ci sembra utile un confronto con il Regno Unito, che in questo trend ci ha preceduto:
Fonte Public Health England
La crescita dei nuovi casi in UK, iniziata a fine maggio, sta manifestando un lieve incremento di decessi (del 4,9% settimana su settimana) solo dopo un mese. L’incremento delle ospedalizzazioni dopo un mese è più significativo e pari al 24,2% (settimana su settimana). Tutto questo succede quando, nel Regno Unito, ad oggi, è stato vaccinato l’86,1% della popolazione adulta con la prima dose, e il 64% con la seconda.
In Italia, secondo i dati del Ministero della Sanità, è stato vaccinato, ad oggi, il 68,8% della popolazione adulta (dai 20 anni in su) con la prima dose, e il 40,0% con la seconda dose.
Stiamo riuscendo a trasformare il Covid-19 in una normale influenza? I dati UK sono incoraggianti, ma non ci permettono di avere ancora una risposta certa. Solo quando l’aumento della diffusione della malattia non porterà con sé un aumento consistente di ospedalizzazioni e decessi, potremo dire che finalmente l’Rt sarà diventato inutile. Fino ad allora dobbiamo continuare a monitorare la situazione. In particolar modo controllando ospedalizzazioni e decessi in Italia da qui a 3-4 settimane.
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