Eccoci con l'aggiornamento al 18 dicembre. L'indice Rt sale: l'incremento fino al 14 dicembre è certo. Lo dicevamo dal 7 dicembre. L'Italia lo scopre adesso, su un valore centrato al 2 dicembre.
Ma siamo sicuri che controllare il numero di deceduti frenando la mobilità sia la strategia migliore?
Certo, in Italia, Rt e numero di deceduti sono fortemente correlati, perchè è ovvio che i deceduti scendono riducendo la diffusione. La quale, a sua volta si frena con i lockdown. È altrettanto ovvio che il lockdown sembra essere l'unica leva su cui, nel Belpaese, sappiamo agire. Noncuranti del bilancio 2020/2021 del bar vicino al mio ufficio o del bilancio scolastico di 7.819.348 ragazzi sotto i 14 anni.
Davvero vogliamo continuare ad agire solo sul "frena/accelera" della nostra mobilità?
D'accordo. Però dovremmo disporre di un "tachimetro" più real-time, e non assistere a u a conferenza stampa che parla di un numero di 3 settimane fa. Chi di noi, in autostrada, per decidere se accelerare o frenare adesso, vorrebbe guardare la velocità di venti minuti fa?
Qualche aritmetica statistica: perchè l'Rt dell'ISS del 2 dicembre sale anche se l'Rt real-time in quel periodo era pressochè costante? Perchè l'Rt dell'ISS che imputiamo al 2 dicembre è il risultato (come da nota della Fondazione Bruno Kessler, alle pagine 4 e 5) della media su 14 giorni di tante medie a 7 giorni per ciascuno dei quattordici giorni. Se avessero deciso di centrare il calcolo sul lunedì 30 novembre invece che sul mercoeldì 2 dicembre la conferenza stampa di oggi sarebbe stata diversa. Molto diversa.
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