1. A chi si rivolge il Discorso sullo Stato dell’Unione? Il Presidente nomina i suoi interlocutori a uno a uno prima di inziare. “Mr. Speaker, Mr. Vice President, members of Congress, distinguished guests, and fellow Americans”. Uno dei momenti salienti del discorso tenuto quest’anno dal presidente Obama riguarda proprio lo scarto che esiste fra i membri del suo uditorio e, in particolare, lo scarto fra il popolo americano ed i suoi rappresentanti politici. Ad un certo punto, il Presidente cessa di parlare all’uditorio nella sua interezza e si rivolge direttamente al Congresso.

 

Per capire la portata di questo riorientamento del discorso occorre aver seguito con attenzione quanto detto fino a quel punto. Se si perde lo scarto, si rischia di perdere il punto politico dell’intero discorso.

2. Prima di rivolgersi direttamente al Congresso riunito in seduta planaria (allargata ai membri della Corte Suprema, allo stato maggiore delle forze armate e alle altre supreme cariche dello Stato e ai loro ospiti), Obama aveva tratteggiato quello che secondo lui occorre fare per dar corpo al titolo del discorso di quest’anno, “An America built to last,” un’America fatta per durare.

Il programma è condensato nel verbo to build, fare, ma più propriamente, costruire. Per durare l’America deve - mi si scusi la tautologia - costruire una economia durevole. Ed in fatti, durante il discorso, Obama talvolta dice “an America built to last”, talvolta dice “an economy built to last”. America ed economia si sovrappongono. Se l’una è durevole lo sarà anche l’altra.

Ma come realizzare una economia solida, capace di durare? Prima di tutto occorre ripianare sia il debito pubblico che i debiti delle famiglie americane. Poi occorre riportare in patria i posti di lavoro che le aziende americane hanno spedito all’estero.