Tra free riding e dilemma del prigioniero

L'attuale scenario politico risponde a due capisaldi della teoria dei giochi, il free riding e il dilemma del prigioniero.


Il free riding (in soldoni "fare una corsa a scrocco") è la tipologia di comportamento tenuto dalla Lega. Se chiedete a un cittadino quanto è disposto a pagare per l'illuminazione delle strade, questi risponderà nulla. Sa, infatti, che il suo contributo non è discriminante e preferisce quindi lasciare che siano gli altri a pagare: tanto, non potendo vietargli di camminare per strada di notte, godrà comunque dell'illuminazione pagata dagli altri. Allo stesso modo, se la Lega fosse stata decisiva e avesse lasciato il Paese privo di governo e in piena instabilità finanziaria, si sarebbe presa una bella responsabilità. Ma siccome non è determinante, ha preferito tirarsi fuori, lasciando agli altri l'onere di scelte difficili e dissociando la propria immagine da un esecutivo che dovrà prendere decisioni impopolari.


Il dilemma del prigioniero lo "testeremo" strada facendo, soprattutto quando si avvicinerà la scadenza elettorale. A fronte di riforme che comportino sacrifici, sarà forte la tentazione, da parte di qualche partito, di tirarsi fuori. Il primo che lo farà godrà della maggior parte dei benefici politici in quanto potrà affermare di essere stato il primo a fermare l'adozione di misure impopolari. Più piccoli i partiti, meno influente il loro peso sulla tenuta della maggioranza, maggiori le possibilità che ciò accada, in quanto free riding e dilemma del prigioniero si "sommerebbero".
Insomma, il nuovo governo dovrà affrontare una situazione economica non facile in un contesto altamente instabile. Dovrà quindi proporre misure rilevanti, ma stando attento a non rompere equilibri molto instabili.