La fine dello stato di emergenza ci consente di fare bene il punto. Misurando gli effetti delle campagne vaccinali e la tempestività dei dati ufficiali. E i ritardi cronici dell'Istituto superiore di Sanità.
«Affrèttati lentamente», suggerivano gli antichi. Provo a spiegare la prospettiva con cui affrontare il tema della sostenibilità e dell'approvvigionamento di gas ed elettricità, reso drammatico da questo periodo terribile della guerra in Ucraina.
Dal 19 al 23 maggio riapre i battenti il Salone del libro di Torino, dopo il blocco per la pandemia. Gli editori arrivano da un 2021 con dati positivi, ma il primo quadrimestre dell'anno risulta tutto in salita, specie per la varia. Preoccupano guerra, energia, materie prime e pirateria. Intanto, i lettori in Italia continuano a diminuire. Ma chi legge, legge di più. Questo è il ritratto impietoso: solo il 56% di italiani tra i 15 e 75 anni ha letto libri di qualsivoglia genere nel 2021 e la media di libri letti è salita da 7,2 a 7,8 rispetto al 2020.
Lo scenario di guerra ha cambiato i toni del dibattito, ma non le aspettative dei transalpini sulla sicurezza economica. L'Esagono è di fronte a noi come laboratorio del malessere sociale post-globalizzazione, della battaglia per il clima e delle tensioni geopolitiche. Socialisti e repubblicani ridotti a parvenze di se stessi. Cittadini disillusi, ma il risultato finale sarà importante e decisivo per il Vecchio Continente. Ecco le radici storiche e recenti del perché.